Si scrive Muro, si legge Amur: al Giro delle Fiandre le salite del grande ciclismo fanno squadra

Per definire le linee guida dello storico accordo, non si poteva scegliere un luogo migliore: la città di Geraardsbergen, universalmente nota tra gli appassionati di ciclismo, per essere sede del Muro di Grammont, la storica ascesa del Giro delle Fiandre che ieri, domenica 7 aprile, ha mandato in scena la 103esima edizione.

Nella giornata di vigilia dell’epica corsa fiamminga, a Geraardsbergen, si è tornato a parlare del gemellaggio fra le tre salite che sintetizzano la storia del grande ciclismo: l’italiano Muro di Ca’ del Poggio, il belga Muro di Grammont e il francese Mûr-de-Bretagne. All’incontro erano presenti Celeste Granziera, delegato del Comune di San Pietro di Feletto, dove ha sede il Muro di Ca’ del Poggio, e Giorgio Dal Bo, presidente del Comitato provinciale trevigiano della Federciclismo e Ivano Corbanese, vicepresidente regionale della Federciclismo. Guido De Padt, primo cittadino di Geraardsbergen, ha fatto gli onori di casa, in rappresentanza del Muro di Grammont. Mancava solo Hervé Le Lu, sindaco di Guerlédan, città nella cui giurisdizione ricade il Mûr-de-Bretagne, trattenuto in Francia da un improvviso impedimento, ma perfettamente allineato alle idee portate avanti da Italia e Belgio.

San Pietro di feletto ca del poggio 2

Un primo incontro tra i rappresentanti dei tre Muri era già avvenuto il 12 luglio del 2018, in occasione della tappa del Tour De France che aveva proposto una doppia scalata della celebre salita di Guerlédan. Questa volta però si è andati oltre, definendo le linee per un protocollo di collaborazione che sancisce la nascita di “Amur”, associazione destinata a riunire le ascese che hanno fatto la storia del grande ciclismo in tutta Europa.

Il nucleo di partenza è costituito ovviamente dai tre Muri che sono gemellati dall’anno scorso, ma l’associazione promette di allargarsi presto ad altre analoghe realtà: le richieste in tal senso non mancano. Il protocollo di collaborazione prevede la creazione di una rete di Muri a livello internazionale, con l’obiettivo di promuovere i rispettivi territori sotto il profilo sportivo, turistico e culturale, mettendo in atto ogni azione utile a sviluppare e a salvaguardare le caratteristiche delle singole realtà.

Il Muro di Ca’ del Poggio, a San Pietro di Feletto, nel Trevigiano, rappresenta la salita simbolo delle colline del Prosecco. Qui, il 16 giugno dello scorso anno, con una rivoluzionaria cronometro in “Real time”, si è concluso il Giro d’Italia under 23. E qui, negli anni scorsi, è più volte transitato il Giro d’Italia, trovando sempre una grande accoglienza da parte degli appassionati trevigiani.

San pietro di feletto ca del poggio belgio

Il Muro di Grammont – gemellato con Ca’ del Poggio già dal 2016 – è uno strappo violento – un chilometro, con pendenza media del 9% – reso mitico dal pavé e dal fascino della grande classica del Nord. Il Mûr-de-Bretagne – 2 chilometri, con pendenza media di quasi il 7% – ha rinnovato anche nel 2018, con lo spettacolare passaggio del Tour De France, il fascino di un’altra grande salita nel cuore dell’Europa. Italia, Belgio e Francia sono pronte, una volta di più, a pedalare assieme.

Dopo la definizione del patto di collaborazione, c’è stato anche spazio per un brindisi che, nella piazza del mercato di Geraardsbergen, proprio ai piedi del Muro di Grammont, ha coinvolto i partecipanti – italiani, ma non solo – del Giro delle Fiandre amatoriale. Il Prosecco è stato così il grande protagonista di un momento di festa che ha riunito autorità e appassionati di ciclismo. A partire dalla delegazione trevigiana – una quarantina di persone – che ha accompagnato al Giro delle Fiandre juniores alcune giovani promesse locali. Muri che uniscono, in tutti i sensi.

San Pietro di feletto ca del poggio 3

(Fonte e foto: Muro di Ca’ del Poggio).
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