Stop alle attività sciistiche: questa la decisione di Roberto Speranza, ministro della Salute.
Il ministro ha firmato un provvedimento che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo.
Alla luce delle “condizioni epidemiologiche mutate” dovute “alla diffusa circolazione delle varianti virali” del Covid, “Allo stato attuale non appaiono sussistenti le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive attuali, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale”
Questo è quanto ha stabilito il Comitato tecnico scientifico alla richiesta di Speranza di rivalutare la sussistenza dei presupposti per la riapertura dello sci, “rimandando al decisore politico la valutazione relativa all’adozione di eventuali misure più rigorose”.
La nuova analisi del Comitato, che lo scorso 4 febbraio aveva dato il via libera allo sci in zona gialla seppur con una serie di limitazioni è dettata dallo studio condotto dagli esperti dell’Istituto superiore di sanità, del ministero della Salute e della Fondazione Bruno Kessler proprio sulla diffusione delle varianti del virus nel nostro Paese.
La scorsa settimana le regioni gialle hanno avuto il via libera dal Cts e dal governo per la riapertura, a partire da domani, della stagione sciistica.
Ma con l’aumento dei casi e dell’indice di Rt in tutto il Paese si fa sempre più concreta la paura dei gestori degli impianti in merito a uno slittamento dell’apertura, soprattutto a fronte della diffusione delle varianti.
l calendario delle riaperture dovrebbe scattare da lunedì 15 febbraio con gli impianti in Lombardia e in Piemonte, seguiti da quelli in Veneto, dove il governatore Luca Zaia ha fissato la ripartenza della stagione sciistica per mercoledì 17 febbraio, così come in Trentino.
L’ennesima mazzata dunque per un settore, quello degli sci, tra quelli più colpiti in assoluto da marzo 2020 ad ora.
(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
(Foto: web).
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