Tifosa da sempre della Juventus, ricalcando le posizioni in campo del suo idolo Claudio Marchisio, lei è Arianna Cattuzzo (nella foto), calciatrice di Cavaso del Tomba che milita tra le file del Vicenza, in Serie B.
La 21enne ha, da sempre, avuto la passione per il pallone e, per dieci anni, ha giocato per la squadra del suo paese: l’Eagles Pedemontana.
Il vero salto di categoria lo ha nel 2014 quando, a soli 15 anni, passa al Padova diventando una vera e propria bandiera fino al passaggio, avvenuto la scorsa estate, ai rivali del Vicenza.
“Ho accettato di buon grado il trasferimento – spiega la giovane – nonostante ci sia rivalità, ma lo farei anche se mi chiamasse il Milan (rivale storica della Juve che è la mia squadra del cuore) per dire. Io punto a fare bene e a dare tutto per la squadra“.
Il team vicentino sta facendo, fino ad ora, un buon campionato con l’obiettivo salvezza ampiamente a portata, soprattutto dopo la vittoria nella penultima partita contro l’Ssd Roma Calcio Femminile per 4 a 2 dove Arianna è stata una delle migliori in campo segnando anche un goal.
Una trequartista ma che, data la sua duttilità, può giocare in qualsiasi zona del centrocampo senza perdere il vizio del goal: “Prediligo ovviamente il ruolo da trequartista, però se il mister mi dice di fare il mediano, il regista o il centrocampista di inserimento io faccio qualsiasi ruolo senza alcun problema”.
La giocatrice, tra l’altro, ha le idee ben chiare sul futuro: “Se un giorno dovesse arrivare la chiamata in Serie A accetterei ovviamente – afferma – Sarebbe un sogno anche arrivare in Nazionale, ma prima voglio fare bene qui a Vicenza“.
Un calcio femminile che, soprattutto negli ultimi anni, è in crescita continua come dimostrato l’interesse dei Mondiali di Calcio del 2019 dove l’Italia ha ben figurato: “Mi ha molto colpito il fatto che molte persone si siano avvicinate e abbiano seguito maggiormente in calcio femminile. Speriamo che il prossimo passo per noi possa essere il professionismo”.
(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di Arianna Cattuzzo).
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