Tarzo, nuova avventura nel deserto per Andrea e Marco: a marzo la “Sahara Racing Cup”

Questa volta sfideranno il deserto della Tunisia. Dopo l’esperienza dello scorso anno al “Panda Raid”, nel cuore del Marocco (qui l’articolo), il 31enne Andrea Gaggia (a sinistra nella foto sopra), ed il 24enne Marco Dal Mas (a destra nella foto sopra), entrambi di Corbanese, sono pronti ad una nuova avventura. Sabato 2 marzo prossimo salperanno dall’Italia alla volta di Tunisi e dopo convenevoli e verifiche tecniche, il giorno seguente si metteranno in viaggio a bordo di una Panda attraversando il deserto tra Hammamet e Douz, tra Matmata e Ksar Ghilane, in occasione della prima edizione della “Sahara Racing Cup”,  gara Aci (Automobile Club Italia) di orientamento sperimentale atipica, che gode anche del patrocinio della Fif (Federazione Italiana Fuoristrada).

La Sahara Racing Cup è un raid amatoriale internazionale dedicato a tutte le Fiat Panda 4×4 e 2wd immatricolate tra il 1983 ed oggi, le Seat Marbella e le y10 4×4. La gara, che si concluderà lunedì 11 marzo, promette lo spirito di avventura e competizione degno dei più blasonati Rally Raid che si correvano proprio in queste terre tra gli anni Ottanta e Novanta. A fare la differenza sarà la strategia, ma non mancheranno nemmeno le prove di orientamento e abilità, dove ad emergere saranno le qualità di conoscenza e adattamento al deserto.

A nobilitare la competizione c’è l’aspetto umanitario. Ogni equipaggio, infatti, dovrà portare con se un kit base di 20 chili di materiale scolastico e beni di prima necessità che verranno consegnati all’organizzazione in fase di verifiche tecniche in Tunisia. Sarà compito dello staff, quindi, trasportarli con mezzi propri fino al complesso scolastico dove verranno consegnati. Gli equipaggi, inoltre, partecipando alla gara, aiuteranno i bambini di “Sos Villages d’enfants Tunisie”,  associazione a carattere sociale e umanitario che si prende cura dei bambini privi di appoggio famigliare e in situazioni di pericolo.

Tarzo andrea gaggia

Andrea (a destra nella foto sopra),  il vostro team, “Snotol dea Panda”, è pronto a rimettersi in pista…
Proprio così. Conosciamo gli organizzatori, Roberto Bianchin e Federico Didonè, e crediamo fortemente in questo nuovo progetto. E’ solo la prima edizione, ma la gara può già contare sul supporto dell’Aci e sul patrocinio della Fif, e su diversi agganci di associazioni che operano a livello umanitario. Io ho sempre voluto ripetere un’esperienza come quella dello scorso anno, mentre Marco era più titubante: in Marocco è stata veramente dura e per lui, a causa del suo lavoro, non era facile stare lontano da casa così a lungo. Ma ripensando alla passata esperienza, a quanto di bello ha vissuto, dopo un primo tentennamento ha colto la sfida di buon grado, anche perché la gara durerà solamente dieci giorni.

E’ la seconda volta che affrontate il deserto. Come si svolgerà la gara e quali saranno le differenze rispetto all’esperienza dello scorso anno?
Quest’anno andiamo in un posto diverso, con paesaggi diversi. Ho visto alcuni tracciati e fotografie, scorci mozzafiato. Ci sarà meno roccia e più sabbia a differenza dell’ultima volta, il che è un bene ma anche un male. Da percorrere sarà sicuramente più bello: lo scorso anno correre a Merzouga, su dune gigantesche e con la sabbia rossa illuminata dal sole del mattino, è stato fantastico. Certo è che attraversare un percorso simile è più difficile e pericoloso. Orientarsi, poi, non sarà impresa facile: tripmaster, bussole e roadbook saranno strumenti fondamentali perché in Marocco le macchine partecipanti erano circa 400 ed il fumo del motore era visibile anche a 10 chilometri di distanza, mentre in Tunisia gli equipaggi iscritti saranno circa 150.

Le tappe saranno lunghe uguali?
Lo scorso anno erano lunghissime, partivamo alle 7 di mattina per tornare alle 21: più o meno 350 chilometri al giorno sul deserto a bordo di una Panda… un’esperienza massacrate. Alla Sahara Racing Cup di marzo, invece, le tappe saranno più corte, e ci permetteranno di vivere meglio l’esperienza.

Tarzo gaggia dal mas4

Ci saranno momenti di svago?
Quest’anno, vista l’amicizia che mi lega a Federico e Roberto, ho aggiunto anche la sponsorizzazione del mio ristorante a Jesolo, il “Tengo cuore italiano”, e con noi verrà anche il cuoco del locale. In più, oltre al ristoratore faccio anche il dj: ogni giorno ci sarà una serata diversa. Volevo dare il mio contributo e da qui è nata l’idea: in questo modo porteremo un po’ di svago nei campi base e si mangerà meglio. Ci seguirà anche la mia compagna Samantha, che darà il suo contributo come volontaria, seguendo la carovana… E’ molto generosa e ci teneva a dare una mano ai bambini del posto.

Lo scorso anno la vostra vettura era la più “appariscente” della competizione, quest’anno sarà lo stesso?
E’ vero, lo scorso anno abbiamo puntato molto sull’estetica e infatti la nostra macchina era la più bella. La struttura rimarrà pressoché invariata, non verrà stravolta. Ci concentreremo più che altro sulle finiture, aggiungeremo un compressore e saremo attenti ad isolare l’abitacolo. Quest’anno, piuttosto, abbiamo voluto aumentare le performance del motore: per questo, grazie al mio amico Raphael Turi, della Kr Racing, ne equipaggeremo uno nuovo che ci permetterà di affrontare la gara con più serenità… L’ultima volta, infatti, abbiamo avuto un sacco di problemi meccanici. Le scocciature non mancheranno comunque, visto la sfida che ci attende, ma così saranno ridotte al minimo… e meno male che quest’anno è prevista anche l’assistenza meccanica durante le tappe!

Con che spirito affronterete la competizione?
Per noi, come un anno fa, non si tratta di una gara, non ci interessa arrivare primi. Sappiamo a cosa andiamo incontro e vogliamo essere il più possibile d’aiuto. Con noi porteremo circa 30 chili di materiale scolastico e beni di prima necessità per aiutare i bambini del posto. Quest’anno avremo a disposizione un deposito per i bagagli ed i ricambi della macchina e quindi in auto avremo anche più spazio a disposizione in questo senso. Per me e Marco, poi, è soprattutto un’esperienza e un modo per stringere nuove amicizie: per esempio, in Tunisia ritroveremo i nostri amici siciliani “San Vincenzo” e “San Giuseppe”, che avevamo conosciuto in Marocco.

Buon viaggio, allora, e in bocca al lupo!
Grazie mille e crepi il lupo! Colgo l’occasione per invitare chi volesse darci una mano a scriverci sulla nostra pagina Facebook “Snotol dea Panda“.

(Intervista a cura di Mattia Vettoretti © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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