Vazzola, la squadra di calcio a 5 “Miti Vicinalis” si racconta: la scalata dai campionati Aics alla Serie B nazionale

Dobbiamo viaggiare indietro nello spazio e nel tempo fino ad arrivare in terra uruguaiana in una giornata del lontano 1930 per scoprire l’origine del futsal: a Montevideo, dopo la straordinaria esperienza del mondiale di calcio dello stesso anno, vinto con gloria sull’eterna rivale Argentina, un insegnante di motoria sentì la necessità di creare una disciplina nuova, basata sullo sport nazionale ma che si potesse giocare anche avendo evidenti limiti di spazio, sia all’aperto che al chiuso.

Siamo, invece, negli anni Novanta quando Alessandro Peruzzetto, mister della prima squadra dell’Asd Miti Vicinalis al sesto mandato, inizia a militare nel San Polo, al tempo iscritto all’unico girone regionale (in cui giocavano squadre di città considerevolmente più grandi, come Padova, Verona e Vicenza). In quegli anni il calcio a 5 era un’attività tipica dei circoli romani e solo allora nel Veneto nascevano le prime squadre.

“Inizialmente non c’erano settori giovanili e al calcio a 5 si accostava chi, per vari motivi, aveva terminato la propria carriera nel calcio a 11 – spiega Alessandro Peruzzetto -. Nelle squadre più importanti c’erano molti stranieri o “oriundi” che avevano sempre praticato il futsal. Dopo che l’Italia ha vinto un europeo con una squadra quasi totalmente di origine brasiliana, la Federazione volle fare una svolta privilegiando i giocatori italiani o formati in Italia, spingendo così le varie società a investire sui settori giovanili. Attualmente il livello tecnico delle serie nazionali si è abbassato proprio per la mancanza degli “oriundi”, però si iniziano a intravedere i frutti del lavoro sul settore giovanile”.

L’Asd Miti Vicinalis, società di calcio a 5 fondata nel 2003 con sede a Vazzola, negli anni ha subito un’evoluzione che rispecchia quanto avvenuto a livello nazionale. Con il passare delle stagioni si è investito sul vivaio con risorse, spazi e tecnici, aumentando notevolmente gli iscritti.

L’evoluzione avvenuta all’interno della società, che è passata dal disputare campionati Aics (fino al 2010/2011) ai campionati regionali e, infine, a quello nazionale (dal 2016/2017), è stata parallelamente colta anche da presidente e dirigenti. Questa sensibilità presente nella dirigenza ha permesso la crescita esponenziale della società, che ora milita in serie B nazionale con la prima squadra.

miti vicinalis 1

Il costante processo di crescita delle squadre a tutti i livelli è stato dunque dettato dal fatto che il collettivo si faccia guidare da una missione: dare sempre al giocatore quello che gli serve e non ciò che vuole. Dalle giovanili alla prima squadra, ogni stagione è vissuta come fosse un percorso di crescita sul piano umano, atletico e tecnico. A volte questo non coincide con “ciò che vuole” un giocatore, ma in questo modo si è sempre sviluppato un grande spirito di adattamento in tutti gli atleti, capacità fondamentale per evitare incomprensioni e malumori.

Il settore giovanile, nato nella stessa stagione  in cui la prima squadra vinse il campionato in serie C1 (2015/2016), oltretutto, sta crescendo numericamente e la speranza è che fra tanti giovani atleti possa emergere qualcuno che possa esordire in prima squadra nella serie cadetta. Dirigenti, allenatori e collaboratori si rammaricano del fatto che, purtroppo, il calcio a 5 non sia ancora visto come propedeutico al calcio a 11 e che spesso chi si approccia al futsal sia ancora chi in qualche modo non ha trovato spazio nel calcio maggiore, quando il percorso invece dovrebbe essere inverso.

Naturalmente la pandemia e il conseguente lockdown hanno pesantemente influito sull’attività sportiva e sugli allenamenti. “È stato un lungo periodo di enorme incertezza – commenta il mister Peruzzetto – Solo da poco si conoscono la data di inizio campionato (17 ottobre), la cancellazione della coppa di divisione, la formula della coppa Italia e la formulazione dei gironi. In questo periodo non si è mai lavorato in gruppo e l’unica attività svolta dagli atleti è stata supportata in qualche modo dai preparatori atletici”.

Anche per questo motivo lo scorso campionato è stato anomalo. Per come è finito ma anche perché, per la prima volta dopo anni, la prima squadra stava giocando nel girone C, con molte squadre di Marche ed Emilia Romagna. Prima che si fermasse il campionato le tre squadre venete (Campello motors cdm di Mestre e Sporting Altamarca di Maser) erano racchiuse in pochi punti ai primi tre posti in classifica. Il Mestre era certamente la squadra più attrezzata e infatti, dopo un avvio fortunato, ha saputo imporre la propria forza e meritare la promozione.

Ma ora è tempo di pensare alla prossima stagione: il Miti Vicinalis calcio a 5, rispetto ad altre squadre del girone (Belluno, Vicenza, Verona, Udine), parte con obiettivi diversi da quelli di una promozione. Quello che ci si propone in prima squadra è, quindi, sviluppare un gioco piacevole, consolidare il gruppo dei giocatori e magari riuscire anche ad integrare qualche giovane, perché, seguendo la filosofia di molti celebri allenatori, anche le squadre più grandi per avere un futuro hanno bisogno di investire sui settori giovanili.

(Fonte: Aurora Riponti © Qdpnews.it).
(Foto: Asd Miti Vicinalis).
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