L’imperativo categorico era vincere, e il Treviso lo ha fatto. Ma il successo per 1-0 contro un ottimo Brian Lignano ha mostrato qualche fragilità da risolvere per gli uomini di mister Edoardo Gorini. È bastata la zampata opportunistica di un subentrato, l’attaccante Petrovic (79′), per regalare ai biancocelesti tre punti d’oro che valgono il primo posto in solitaria (a quota 16) in attesa della risposta del Cjarlins Muzane.
Per la prima volta in stagione, il Tenni ha ospitato un avversario sicuro del proprio gioco. Il Brian Lignano di mister Moras è arrivato nella Marca senza timori reverenziali, mettendo immediatamente in difficoltà un Treviso che ha mostrato una manovra farraginosa e prevedibile.
L’aggressività iniziale dei padroni di casa si è scontrata con il centrocampo chirurgico dei friulani, dove il numero 10 Alessio ha dominato con precisione e dribbling. Già nei primi minuti, gli ospiti si sono fatti avanti con Variola e lo stesso Alessio. La retroguardia del Treviso ha retto, grazie soprattutto all’estrema attenzione di Vadjunec, sempre solido tra i pali.
Il Treviso, difendendosi con ordine, ha cercato l’acuto del singolo: Scotto, su punizione dai 30 metri, ha mandato di poco sul fondo. L’occasione più ghiotta è arrivata al 31′ su corner di Gucher, con Munaretto che ha impattato di testa centralmente, bloccato da Biz.
Ma è stato il Lignano a creare i maggiori pericoli. Al 19′ Tarko ha mandato di poco sopra la traversa e al 31′, sull’azione più pericolosa, Vadjunec è stato provvidenziale nel bloccare a terra la conclusione ravvicinata di Ibe, servito da Alessio. La sintesi all’intervallo è impietosa: Treviso lento nel fraseggio e Lignano più solido e bello.
Durante l’intervallo, il Tenni ha vissuto un momento di festa: davanti ai 1550 spettatori, il sindaco di Treviso Mario Conte, il presidente biancoceleste Alessandro Botter e l’assessore allo sport Alessandro Manera hanno presentato al pubblico tutti i ragazzi del settore giovanile del Treviso Calcio, accolti da un lungo applauso. Un segnale di identità e appartenenza che ha unito simbolicamente la prima squadra e il vivaio.


La ripresa vede i biancocelesti rientrare in campo con maggiore determinazione, ma più mossa dalla foga che dalla vera incisività. Il gioco continua a non scorrere fluido (lo dimostrano alcune imprecisioni nei cambi di gioco a centrocampo), costringendo Gorini a rivedere i piani.
Dopo aver assistito al nuovo brivido del Lignano (Vadjunec deve parare in due tempi su Ibe al 60′), l’allenatore cambia le carte in tavola: il Treviso adotta una difesa a tre, alzando gli esterni Brigati e Fragnelli (subentrato a Guerriero). La mossa tattica, unita a un pizzico di fortuna, si rivelerà decisiva.
La Zampata di Petrovic (79′)
Al minuto 79 arriva l’episodio che chiude la partita, combinando un’intuizione e un grave errore dell’estremo difensore. L’esterno Brigati fa partire un tiro apparentemente innoquo in direzione della porta del Brian Lignano. Il portiere Biz (prova a bloccare la sfera ma gli scivola clamorosamente dalle mani.
Con l’opportunismo e il senso tattico dell’attaccante di esperienza, Petrovic—entrato poco dopo l’ora di gioco—si avventa sul pallone vagante e lo deposita a porta vuota, siglando l’1-0 e il suo primo gol stagionale.
Il gol di rapina spezza le gambe agli ospiti, costringendo Moras a tentare un disperato assalto finale che però non produce nulla di concreto. La difesa di casa, nel complesso, si dimostra ordinata e mantiene la porta inviolata per la seconda volta in campionato.
Il Treviso torna così alla vittoria dopo il pareggio di Bassano. La squadra sale a 16 punti, scavalcando il Cjarlins Muzane (15) e issandosi in vetta per almeno 24 ore. Nonostante l’importanza del risultato, la prestazione lascia molte incognite a mister Gorini: la squadra dovrà ritrovare la brillantezza nel gioco e la fluidità che l’aveva contraddistinta, specialmente in vista delle prossime sfide delicate e tutte di alta classifica che il calendario ha concertato in questa fase della stagione.
Le voci dalla partita
Nel dopogara, mister Edoardo Gorini ha analizzato la vittoria con la consueta lucidità:


“Nel primo tempo abbiamo lasciato troppo il pallino del gioco al Brian Lignano, una squadra che sa muovere bene la palla e che se la lasci giocare ti mette in difficoltà. Dopo l’intervallo abbiamo corretto qualcosa a livello tattico, siamo passati alla difesa a tre e siamo riusciti ad alzare il baricentro, a essere più aggressivi e corti. È stata una vittoria sofferta, ma proprio per questo importante: una vittoria da grande squadra”.
Il tecnico biancoceleste ha poi sottolineato la crescita del gruppo:
“Abbiamo margini di miglioramento, ma sono contento dell’atteggiamento. Voglio una squadra sempre compatta e aggressiva. Petrovic? Sono felice per lui: veniva da un periodo fisico non semplice, ma il gol lo aiuterà anche a livello mentale. È un attaccante che, se sta bene, può fare la differenza”.
Sui giovani e sul contributo della panchina:
“Tutti sono indispensabili. Ci sono ragazzi che meritano di giocare, ma devo fare delle scelte. L’importante è che ognuno abbia chiaro l’obiettivo comune. Oggi il pubblico è stato fantastico, ci ha spinti nei momenti difficili: è questa la strada giusta per costruire qualcosa di importante”.
Protagonista di giornata, Tomi Petrović ha invece raccontato così il suo primo centro stagionale:
“È stata una partita dura, contro una squadra che gioca bene. Nel primo tempo abbiamo sofferto, ma nel secondo ci siamo messi meglio in campo, più compatti e aggressivi. Il gol vale tanto per me e per la squadra: lo dedico ai tifosi, che mi hanno aspettato e sostenuto anche nei momenti difficili”.
Sulla sua condizione fisica:
“All’inizio non ero al cento per cento, avevo qualche fastidio muscolare, ma ora sto meglio. Il gol mi dà fiducia e spero di continuare così. L’importante è aiutare la squadra e dare tutto per il gruppo”.
Infine, un pensiero alla spinta del Tenni:
“Segnare sotto la curva è stato bellissimo: senti il calore, la voce di tutti. Sono momenti che ti fanno dimenticare la fatica e ti fanno capire quanto conti questa maglia”.
(Autore: Francesco Bruni)
(Foto: Francesco Bruni)
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