Fu Lorenzo Cappello, all’epoca ufficiale della Polizia di Stato, ad accendere il primo tripode del braciere delle Olimpiadi di Cortina del 1956. Dopo di lui Zeno Colò, uno degli sciatori italiani più forti di tutti i tempi, accese quello dello stadio Olimpico dando di fatto il via ufficiale ai Giochi.
Oggi Lorenzo Cappello a 102 anni ha rivissuto le emozioni del 1956: “Passano gli anni, i decenni, ma la passione è rimasta ardente”, ha detto ieri il generale della Polizia di Stato in Pensione e già Comandante della Scuola Alpina di Moena.
La fiaccola olimpica è partita ieri mattina da Cortina tra le mani di Kristian Ghedina che ha percorso i primi cinque chilometri fino all’arrivo, grazie a una staffetta tra diversi atleti azzurri, nel tardo pomeriggio a Belluno. Proprio qui si è consumata una scena di quelle che solo lo sport e in particolare la magia olimpica riesce a dare.
Lorenzo Cappello ha percorso gli ultimi 100 metri assieme al sindaco di Belluno Oscar de Pellegrin. Nei prossimi giorni la fiaccola toccherà diverse città venete e lombarde fino all’arrivo a Milano. Sono due le giornate in cui la fiaccola attraverserà la Marca trevigiana,il 22 aprile e il 6 maggio.
Cappello durante le Olimpiadi del 1956 si dovette occupare della sicurezza in un evento a cui parteciparono migliaia di persone. Sicuramente le emozioni sono paragonabili a quelle vissute ieri da Cappello mentre assieme alla fiaccola arrivava a Belluno trattenendo a fatica le lacrime.
L’iniziativa è gestita dall’Associazione Nazionale Atleti Azzurri olimpici d’Italia per festeggiare i 75 anni dell’associazione oltre a segnare l’avvicinamento ai tanto attesi giochi di Milano – Cortina 2026.
(Foto: Luca Zaia – Facebook).
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