Venerdì 18 novembre è stato il centenario della morte di Marcel Proust, celebre scrittore francese noto specialmente per il romanzo “Alla ricerca del tempo perduto” (“À la recherche du temps perdu”), opera in sette volumi scritta tra il 1909 e il 1922 e pubblicata tra il 1913 e il 1927 (gli ultimi volumi, rimasti senza una revisione, vennero pubblicati postumi grazie al fratello Robert).
Nato a Parigi il 10 luglio del 1871, l’autore morì nella capitale francese il 18 novembre del 1922 a causa di una bronchite.
Scrittore, ma anche saggista e critico letterario, Proust è oggi considerato uno dei maggiori autori del panorama letterario mondiale, grazie alla potenza evocativa e descrittiva del suo stile, caratteristiche che lo rendono un profilo intellettuale di rilievo.
Intramontabile l’immagine della sua “madeleine”, dolce tipico francese inzuppato nel tè, descritto nel primo volume della “Recherche” e divenuto un vero e proprio strumento dell’inconscio, capace di riportare il protagonista indietro nel tempo, tra i ricordi del passato, in un viaggio interiore rappresentato con sapiente maestria.
La sua penna seppe quindi descrivere i processi emotivi e interiori vissuti dall’uomo, ma anche i cambiamenti e la trasformazione subita dalla società francese, che assisteva alla crisi dell’aristocrazia e all’ascesa della borghesia.
Aspetti che furono frutto di anni anni di frequentazione della mondanità francese e degli eventi di spicco che, si dice, Proust non amasse perdere e dove fosse immancabile la sua presenza. Proverbiale anche la sua estrema generosità nell’elargire le mance ai camerieri e al personale dei locali che frequentava.
In realtà, pare che tanta giovialità e passione per la mondanità nascondesse anche l’intento, oltre a quello di godersi la vita, di osservare la società del tempo, raccogliendo in maniera minuziosa dettagli e aspetti necessari a comporre il profilo dei suoi personaggi più celebri.
Marcel Proust vide da vicino anche il Veneto, con ben due viaggi a Venezia nel 1900 e la visita a Padova nella stessa annata.
Ed è proprio nella città patavina che ieri erano in programma eventi per ricordare lo scrittore francese: al Collegio Universitario Gregorianum, situato proprio in via Marcel Proust, nell’aula magna “Luciano Merigliano” sono stati letti alcuni suoi testi, intervallati dall’esecuzione di brani musicali. Un momento preceduto dalla posa di una targa commemorativa, collocata vicino all’ingresso che si affaccia su via Proust.
Una targa letteraria dove si potrà leggere una frase ripresa proprio dalla Recherche: “En réalité, chaque lecteur est, quand il lit, le propre lecteur de soi-même (In verità, ogni lettore è, quando legge, lettore di se stesso)”.
Le iniziative, inserite nel programma di celebrazioni per gli 800 anni dell’Università di Padova, faranno da preludio al convegno previsto sempre nell’ateneo patavino dall’1 al 3 dicembre, dal titolo “L’écriture du silence dans ‘À la recherche du temps perdu’ de Marcel Proust” (“La scrittura del silenzio in ‘Alla ricerca del tempo perduto’ di Marcel Proust)”.Nel frattempo la Biblioteca Beato Pellegrino dell’Università di Padova ha allestito, fino al prossimo 4 dicembre, un’esposizione di volumi di e su Marcel Proust, da sfogliare e scegliere per la lettura.
(Foto: Wikipedia).
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