A Natale, Santo Stefano e Capodanno non si potrà uscire dal proprio Comune. Zaia: “Sarà guerra tra poveri”

Nella notte appena trascorsa è arrivata la bozza del nuovo Dpcm che ha lasciato molte perplessità al governatore della Regione Veneto che ha detto che alcune regole creeranno una vera e propria “guerra tra poveri”.

“Prima viene la salute – ha affermato Zaia -, lo diciamo a tutti quelli che credono che siamo qui solo a pensare al fatturato. Certo è che questo Dpcm è talmente incisivo su alcuni aspetti, specialmente sugli spostamenti, che il governo si è visto costretto nottetempo ad approvare anche un Decreto Legge che va a legittimare i vincoli agli spostamenti”.

Se questo nuovo Dpcm non venisse cambiato dal governo, infatti, la situazione sarebbe questa: dal 21 dicembre al 6 gennaio gli spostamenti tra Regioni non sarebbero possibili (chi vuole cambiare Regione lo deve fare prima del 21 dicembre e deve rimanere nel luogo scelto fino al 7 gennaio).

Inoltre, la bozza di Dpcm prevede il divieto di spostamenti tra Comuni il 25 dicembre, il 26 dicembre e il 1 gennaio (non si potranno quindi riunire i parenti per il pranzo di Natale o per Capodanno se non abitano nello stesso Comune).

Questo aspetto, definito da Zaia “meramente umano”, per la Regione Veneto viene prima di ogni cosa e per il governatore ci sarebbero molte altre soluzioni per evitare gli spostamenti (magari giustificando il ricongiungimento familiare).

L’altro tema affrontato dal presidente del Veneto riguarda i tre giorni dove vige il divieto di spostarsi dai propri Comuni, che creerà grosse differenze tra chi vive in una grande città, con ampi spazi dove muoversi, e chi vive nei piccoli Comuni, con possibilità più limitate.

Nei più piccoli Comuni del Veneto, per esempio, per Zaia si vivrebbero gli effetti della zona rossa anche se si è in zona gialla.

“Nei nostri Comuni – ha dichiarato – in quei giorni i ristoratori possono chiudere perché gli unici avventori che possono avere a pranzo il giorno di Natale, a Santo Stefano e l’ultimo dell’anno sono semplicemente clienti del loro Comune. Penso che sia evidente la sperequazione. Prima viene la salute ma capite che se il tema è sanitario tu chiudi i piccoli Comuni e lasci che 3/4 milioni di persone, che vivono in una città che ha un territorio grande come una Regione, possano spostarsi come vogliono? Che senso ha da un punto di vista sanitario?”.

Per Zaia la norma non sta in piedi e spera che il governo riveda alcuni aspetti del Dpcm dal punto di vista della sanità pubblica ma anche per l’aspetto umano e per il tema dei ristori.

Rispetto alle seconde case, secondo la bozza del nuovo Dpcm, bisognerà presentarsi il 21 dicembre e stare lì fino al 6 gennaio mentre per gli impianti sciistici la visione è quella di chiudere tutto nel periodo delle vacanze natalizie.

Sul tema del ruolo dei prefetti, invece, ha detto che è giusto che intervengano nelle Regioni dove “non si riesce a venirne fuori” e non in realtà come il Veneto dove le autorità regionali sono pronte.

“Non puoi esautorare competenze regionali perché bisogna puntare all’equa divisione del malessere – aggiunge il presidente del Veneto – Noi dobbiamo valorizzare invece le realtà che sono in grado di gestire l’emergenza”.

Zaia ha anche spiegato che dal 7 gennaio le scuole dovrebbero aprire al 50% in Dad e al 50% in presenza, con i trasporti al 50 % della loro capacità.

Questi i dati di oggi, giovedì 3 dicembre 2020, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 2.837.802 tamponi molecolari (17.857 tamponi molecolari in più di ieri), 1.060.240 test rapidi (33.505 test rapidi nelle ultime 24 ore), 51.362 tamponi nelle ultime 24 ore (tamponi molecolari e test rapidi), 154.490 positivi dall’inizio dell’emergenza, 70.603 positivi in questo momento (3.581 positivi in più nelle ultime 24 ore), 3.068 ricoverati totali in Veneto per Covid (in questo numero di ricoverati sono conteggiati i ricoverati in area non critica e le 336 terapie intensive, quattro in meno di ieri), 3.982 morti in totale (95 persone in più nelle ultime 24 ore) e 7.528 dimessi (36 in più di ieri).

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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