Caro lettore,
oggi ti voglio parlare della lampreda, o pesce parassita.
Ne esistono tre specie: lampreda di ruscello, lampreda di fiume e lampreda di mare, detta anche vampiro del mare.
Appartengono ad un gruppo di pesci molto primitivi, i ciclostomi, detti così per la loro caratteristica bocca rotonda.
Questo animale è considerato a rischio di estinzione per una serie di fattori negativi: il crescente inquinamento del suo habitat, e la sua l’alterazione, con il crescente numero di dighe, che impediscono le fasi riproduttive; il suo utilizzo in cucina, considerata una prelibatezza, fin da epoca medievale e non sempre pescata negli allevamenti e, infine, il suo ciclo vitale, del quale ti voglio parlare oggi.
Appartiene alla superclasse degli agnati, ovvero animali senza mascelle.
Fino all’anno di età gli organi non sono ben sviluppati, quindi non c’è un sesso ben definito.
Successivamente è la disponibilità di cibo a determinare il sesso: se lo sviluppo è più lento, a causa di un minor quantitativo di cibo, è molto più probabile che prevalga il sesso maschile; invece, se vi è abbondanza di nutrimento, lo sviluppo è più rapido, quindi è più favorito lo sviluppo delle femmine.
Solo la specie del mare tende a migrare, le altre restano vicino al luogo natio.
La particolare struttura della bocca ha tre funzioni: la prima è attaccarsi al corpo delle prede (altri pesci) e dopo avergli provocato una piccola abrasione, succhiarne il sangue, anche grazie alla produzione di una saliva anestetica e anticoagulante. L’azione di ventosa è ulteriormente accentuata dai piccoli denti disposti sulla lingua. Spesso le prede vanno incontro a morte, in quanto con numerose ferite e prive, o con un quantitativo ridotto di liquido ematico. La seconda funzione della bocca è attaccarsi alle pietre dei fondali per aiutarsi a risalirne il corso, controcorrente, come i salmoni, ed andare a depositare le uova in un luogo con un fondale ghiaioso o sabbioso, maggiormente adatto alla riproduzione della specie. La parola lampreda significa, appunto, lecca-pietre. La terza funzione è per aiutarsi nella costruzione dei nidi.
Petromyzontidae, il nome scientifico della lampreda, in greco significa succhia-pietra.
Trascorsi circa 5-6 anni hanno compiuto il loro ciclo vitale, risalgono i fiumi e i torrenti, restando a digiuno finchè non raggiungono i siti di riproduzione. La coda consente di agitare le acque e spostare piccole pietre, mentre quelle più grandi saranno spostate con la bocca, così da creare una piccola conca, dove la femmina depone le uova nel mese di maggio. A questo punto gli adulti muoiono.
I sette piccoli buchi visibili vicino all’occhio sono le branchie, attraverso le quali filtra l’acqua, nutrendosi anche di piccoli pesci e molluschi.
La lampreda è presente nel capitolo 10 del libro Il mondo di Alphazoo.
Non mi resta che augurarti buona domenica e buona settimana!
Ti aspetto la settimana prossima per parlarti del mandrillo!
Francesca
(Foto: web).
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