Caro lettore, soffri di ofidiofobia? Se la risposta è si… leggi questo articolo: “conoscendo il tuo nemico” spero tu riesca a superare la paura!
L’anaconda appartiene alla famiglia dei boidi, la stessa del Boa constrictor, quindi, quando catturano e uccidono la preda la stringono nelle loro spire: si avvolgono attorno alla preda, fino allo stritolamento della stessa.
Le femmine prendono l’iniziativa
Da pochi giorni è iniziata la primavera, siamo ai primi giorni di aprile, le femmine stanno facendo la muta… si cambiano “vestito” per farsi belle e attirare i maschi, mentre indossa il suo nuovo “abito” rilascia delle sostanze, dette feromoni.
I maschi percepiscono nell’aria i messaggi contenenti informazioni importanti: dimensioni e disponibilità all’accoppiamento delle femmine. Una partner con una muscolatura ben sviluppata è un’ ottima nuotatrice, in grado di catturare prede con elevata velocità e precisione.
Alla “chiamata” di una femmina, possono rispondere fino a 100 maschi… e il rituale di accoppiamento, che avviene in acqua, può durare anche un mese, così da consentire alla femmina di scegliere il maschio con i geni migliori.
Il rituale termina, dopo l’accoppiamento, con un lauto pasto del prescelto… che consente il recupero delle energie e l’inizio della gestazione delle uova, che dura 6 mesi. All’interno delle uova c’è il nutrimento necessario per i nascituri, quindi la permanenza nel corpo della mamma garantisce solo la protezione dai predatori, ma non gli fornisce nutrimento. I piccoli sono immediatamente autonomi, non ricevono nessun tipo di cure parentali.
Al momento del parto nascono da 4 a 40 piccoli, lunghi circa 90 centimetri… cresceranno fino a 11 metri, nel caso dell’anaconda gigante, con un peso massimo di 100 chilogrammi.
Le sue prede preferite sono piccoli mammiferi, uccelli, e altri rettili. Sono segnalati casi in cui è stata vista nutrirsi di caimani, capibara, cervi e giaguari. Nonostante la scarsa probabilità di avvistamento, sono stati segnalati casi in cui ha catturato e ucciso anche esseri umani, ma sono casi molto sporadici.
Questo animale è citato nel capitolo 2 del libro “Il mondo di Alphazoo”, di cui ti parlerò un’altra volta.
Non mi resta che augurarti buona domenica e buona settimana!
Ti aspetto la settimana prossima per parlarti del babirussa!
(Autore: Francesca Savino).
(Foto: web).
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