Nella conferenza stampa di oggi il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha comunicato di aver firmato un’ordinanza che coinvolge gli albergatori nell’emergenza Ucraina.
Il governatore ha ringraziato le associazioni di categoria di questo settore per questo accordo che riguarda tutti gli alberghi, dalle due stelle in su, che potranno avere anche un’ospitalità mista (clienti e profughi).
“I ragazzi sotto i 10 anni hanno uno sconto del 50% rispetto alle cifre stabilite – ha sottolineato il presidente del Veneto – Sono 35 euro al giorno più Iva nella versione B&B oppure 60 euro per la pensione completa. Penso che abbiamo fatto un bell’accordo, sicuramente performante. Considerate che questo ci permette di avere un polmone in caso di necessità. Non stiamo parlando di ospitalità di serie B, i profughi dovranno avere una camera come tutti gli altri clienti”.
L’accordo con la Regione prevede che ogni struttura ricettiva non possa superare i 214.900 euro, Iva esclusa, all’anno per l’ospitalità dei profughi.
La disponibilità degli albergatori verrà raccolta dalle prefetture grazie al coordinamento della Regione.
Il Veneto continua quindi a dare il suo contributo nell’emergenza che riguarda il popolo ucraino in fuga dalla guerra: fino a questo momento sono stati fatti 14.112 tamponi ai profughi.
Sono state registrate 7.109 persone provenienti dall’Ucraina: il 70,8% sono femmine e il 29,2% sono maschi (il 36,7% sono minori).
Alcuni profughi vengono ospitati nei vari Hub della Regione, come quello di Valdobbiadene, e al momento ci sono ancora 656 posti a disposizione.
I profughi positivi al Covid sono 80 e fino ad ora sono state fatte 1.538 vaccinazioni (70% anti-Covid).
L’offerta degli alloggi da parte dei veneti per i profughi ucraini è arrivata a 10.323 posti letto grazie a 4.781 cittadini che si sono resi disponibili per questa emergenza.
Zaia ha ringraziato chi si è già attivato per aiutare i profughi e ha invitato le persone interessate a dare un ulteriore contributo in termini di posti letto a scrivere all’indirizzo di posta elettronica ucraina@regione.veneto.it o a telefonare al numero della Protezione civile 800-990009.
Nel conto corrente che la Regione ha attivato per questa emergenza sono già stati raccolti 631 mila euro.
Rispetto all’emergenza Covid in Veneto, l’incidenza dei positivi su 100 mila abitanti a settimana è 833,9, l’Rt è 0,85, il tasso di occupazione delle terapie intensive è 2,5% mentre nell’area medica è 7,7%.
Questi i dati di oggi, martedì 22 marzo 2022, sull’emergenza Coronavirus in Veneto: 8.355 positivi intercettati nelle ultime 24 ore, 68.136 positivi in questo momento, 796 pazienti ricoverati in totale per Covid di cui 53 pazienti in terapia intensiva Covid (4 pazienti in meno di ieri) e 743 pazienti in area non critica (27 in più di ieri), 338 terapie intensive non Covid, 14.062 decessi e 31.436 pazienti dimessi in totale.
La percentuale dei positivi al Covid-19 sui tamponi effettuati è del 9,36%.
“Negli ultimi 10 giorni abbiamo avuto una ripresa della curva – spiega Zaia – Siamo entrati nella quinta ondata. Sono aumentati i positivi totali e abbiamo avuto un incremento di ricoveri di qualche decina. Le terapie intensive calano perché si tratta di ricoverati che vengono dalla quarta ondata e sono spesso cittadini che sono lì da tre-quattro settimane mediamente”.
“La guardia non viene abbassata e resto ancora convinto fino in fondo che la fase endemica sia iniziata – continua – Dovremo sempre più abituarci a convivere con il virus: la vera sfida è rappresentata dagli anziani e dai fragili. Vedrete che sarà inevitabile che il futuro abbastanza prossimo sia quello in cui noi faremo i test solo al sintomatico. Non ci sarà più una fase di test nella quale comunque si va a tappeto. Del resto, è come se oggi noi andassimo a cercare il virus dell’influenza nelle narici o nella gola delle persone: quanti positivi troveremmo asintomatici?”.
Il governatore ha parlato anche del tema del post Covid, con molte segnalazioni che sono arrivate da persone in difficoltà.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it