Anche i dati di oggi, giovedì 14 maggio 2020, confermano il calo importante dei ricoveri e delle terapie intensive per Coronavirus nella Regione Veneto: 474.912 tamponi (11.219 in più rispetto a ieri), 18.845 positivi (32 in più), 4.436 casi di isolamento (76 in meno di ieri), 685 ricoverati (342 positivi e 281 negativi), 62 persone in terapia intensiva (26 positive e 36 negative), 3.105 dimessi (aumentati di 25 unità), 1.290 morti in ospedale (1.743 morti in totale) e i nati nelle ultime 24 ore sono 92.
Va sottolineato il dato delle negativizzazioni in ospedale: pazienti ricoverati positivi che durante le cure si sono anche negativizzati. Per quanto riguarda la partita delle donazioni siamo a 37.844 donatori per 57 milioni 290 mila euro donati.
“Se la preoccupazione era quella della reinfezione con l’apertura – spiega il governatore Luca Zaia -, con la “liberazione” del milione e 200 mila veneti di lunedì 4 maggio, ad oggi non abbiamo contezza e non abbiamo nessun segnale di casi di piccoli focolai, micro-focolai e quant’altro. Resta il fatto che il virus è presente nel territorio ed è fondamentale utilizzare per bene i dispositivi che sono la vera salvaguardia”.
Sul tema delle case di riposo Zaia ha parlato anche del problema delle visite e delle riaperture: “Voglio ricordare che le case di riposo sono state oggetto del primo provvedimento con la prima ordinanza. Eravamo al 23 febbraio o una roba del genere: dopodiché siamo andati avanti in maniera sempre più restrittiva fino a chiuderle. Bisogna riaprire e l’altra emergenza è quella delle nuove prese in carico. Dal 21 febbraio tutte le case di riposo non hanno più preso in carico nuovi ospiti e quindi l’altro fronte è questo. Questo provvedimento è stato fatto a tutela degli ospiti ed è bene che io ricordi che il 75% delle case di riposo del Veneto ha contagi zero, è immune”.
“Sulle linee guida (per le riaperture) – prosegue – noi abbiamo il massimo rispetto per il lavoro che ha fatto l’Inail. In alcuni contesti e in certi comparti sono inapplicabili o, meglio, si applicano ma non si apre. Il tema della spiaggia è uno di questi, il tema dei ristoranti è un altro tema: capite che sono linee guida molto prudenziali, probabilmente corrette per alcuni contesti nei quali non c’è il controllo di quello che sta accadendo ma non per noi”.
“Per noi non è un gioco a premi – aggiunge -, dico che noi presentiamo due proposte sostanziali: dall’intesa con il Presidente del Consiglio, la Regione in teoria dovrebbe poter presentare un’ordinanza, dopo l’emissione del Dpcm, più estensiva rispetto al Dpcm, qualora lo creda e voglia farlo la Regione. Noi siamo nelle condizioni di anticipare già che noi chiediamo l’apertura di molte attività tra le quali tutte le attività commerciali, ma immagino e spero che il dpcm già lo preveda, tutto il tema dei bar e dei ristoranti, delle parrucchiere, quindi servizi alla persona, però noi come Veneto chiederemo anche l’apertura dei centri sportivi e delle palestre e delle piscine”.
“Abbiamo già le linee guida a 360 gradi – precisa Zaia -, negoziate, concertate e verificate con le realtà che detengono interessi, associazioni di categoria piuttosto che operatori, e anche interfacciate con altre linee guida a livello di altre Regioni. Da un lato chiediamo l’apertura massima, dall’altro chiediamo che nel Dpcm ci sia giuridicamente la previsione della possibilità per le Regioni di applicare altre linee guida oltre all’Inail”.
Zaia ha spiegato che, sulla base di un accordo verbale, il governo potrà fare un Dpcm base e poi le Regioni potranno presentare al governo delle ordinanze più estensive.
Per la Regione Veneto e per altre regioni, l’alternativa alle linee guida Inail sarà un piano individuato dal Dipartimento della Prevenzione delle diverse Regioni.
Zaia, inoltre, ha spiegato di non essere d’accordo con la sanatoria sulla regolarizzazione degli immigrati in agricoltura, che avrebbe potuto essere trattata dal governo con un altro approccio.
Sul tema dei plateatici, il presidente della Regione Veneto ha precisato che i commercianti ambulanti, che lamentano di non essere stati contemplati per quanto riguarda il tema della Tosap, dovranno chiedere ai Comuni l’esenzione di questa tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche comunali.
“Sul tema dei “morti dell’economia” il presidente ha detto che ci sono già 50 mila posti di lavoro persi di cui quasi 35 mila nel mondo del turismo: una vera recessione dalla quale bisogna uscire presto”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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