Il Veneto sferzato dal maltempo: pioggia, vento, neve. Acqua alta record: il Mose lascia Venezia all’asciutto. Problemi ai treni

Una forte perturbazione sta interessando, come da previsioni meteo, praticamente tutto il Veneto. Il presidente della Regione Luca Zaia sta seguendo personalmente l’evoluzione dell’ondata di maltempo, in costante contatto con l’assessore alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin, i vertici tecnici e gli altri uffici interessati per essere informato sulla situazione.

I tecnici della Protezione civile segnalano che tutta la costa veneta è stata duramente colpita dal maltempo: si registrano anche difficoltà per l’afflusso dei corsi d’acqua in mare. Nel pomeriggio è prevista un’attenuazione dell’impatto nel tratto da Bibione a Venezia, mentre si registrerà ancora vento forte in quello da Chioggia al Delta del Po.

Un evento atmosferico particolarmente intenso si registra nella zona di Rovigo, con particolare incidenza a sud della città.

L’attenuamento delle piogge è previsto soltanto nel pomeriggio. In tarda serata dovrebbero cessare anche i venti forti. Sulle montagne venete è comparsa la neve, al momento con accumuli non particolarmente significativi.

E la marea è tornata a crescere a Venezia, ma stavolta la città è rimasta fortunatamente all’asciutto: il Centro maree segnalava per le 9.40 di oggi, martedì 22 novembre, una marea di un metro e 70 centimetri e, contestualmente, l’attivazione del Mose.

In assenza del Mose la situazione sarebbe stata parecchio differente: quello odierno sarebbe stato il terzo livello di marea più alto a Venezia, dopo il metro e 87 del novembre 2019 e i 194 centimetri del novembre del 1966.

Ancora oggi, tra i residenti veneziani, è vivo il ricordo dell’acqua alta del 2019, una marea eccezionale che aveva allagato piani terra di abitazioni, chiese, musei, negozi, edifici per i servizi, biblioteche, hotel, bar e ristoranti. E proprio per questo oggi sono molti a tirare un respiro di sollievo.

Da non dimenticare il caso, nel 2019, dell’edicola a bordo canale che aveva rischiato di cadere in mare o dei traghetti arenati, oppure l’allagamento della cripta della chiesa di San Zaccaria, un tempo luogo dove si conservavano le reliquie.

Se il fatto aveva creato curiosità e stupore tra i turisti in villeggiatura (diverse le immagini di visitatori in mezzo all’acqua alta), ben diverso era lo stato d’animo dei residenti, impegnati a liberare le proprie abitazioni, con l’aiuto anche di gruppi di volontari improvvisatisi per l’emergenza.

A farne maggiormente le spese era stata la Basilica di San Marco, con l’acqua salmastra che metteva a rischio lo stato di conservazione della struttura.

Oggi la situazione è diversa: la Basilica stessa è stata perimetrata da un recinto provvisorio in vetro (con due varchi laterali e altri due per l’ingresso principale della chiesa), lì posizionato per preservare l’edificio religioso dalle maree sotto il metro e dieci e i vari elementi della struttura, come ad esempio gli splendidi pavimenti a mosaico.

Stamane, intanto, il sistema di messaggistica rivolto alla cittadinanza sullo stato delle maree ha segnalato i 170 centimetri e l’entrata in funzione del Mose, “attivo in tutte le bocche di porto”, ma la situazione potrebbe peggiorare nelle prossime ore, o comunque, l’acqua alta è attesa fino al prossimo sabato 26 novembre, secondo quanto segnalato dal Comune di Venezia.

Anche lo scorso 5 novembre il Mose era stato attivato alle 6.15 in previsione di una marea pari a 105-110 centimetri alle 8. 

Ieri, lunedì 21 novembre, invece, il Centro maree aveva allertato la popolazione con una previsione pari a 160 centimetri per la data odierna. Previsione che registrava 10 centimetri in meno degli attuali. La stessa fonte prevede 145 centimetri per metà mattina di domani mercoledì, con attivazione prevista per il Mose.

E proprio nel nodo ferroviario di Venezia si registrano, a partire dal primissimo pomeriggio di oggi, rallentamenti alla circolazione dei treni per un inconveniente tecnico alla linea elettrica di alimentazione dei convogli. In corso sia l’intervento dei tecnici di Rfi sia la riprogrammazione dell’offerta ferroviaria: si segnalano ritardi e cancellazioni di corse, anche verso l’Alta Marca trevigiana e il Bellunese.

AGGIORNAMENTO DELLE 20.10: Il gruppo Fs Italiane comunica che “sta gradualmente tornando alla normalità, dalle ore 18.50, la circolazione ferroviaria nel nodo di Venezia, rallentata per tutto il pomeriggio a causa dei danni provocati dal maltempo al pantografo di un treno regionale e alla linea elettrica di alimentazione dei convogli.

I tecnici di Rete Ferroviaria Italiana sono stati impegnati dalle 13.25 nelle complesse operazioni di liberazione della linea dal treno bloccato dal guasto e di ripristino della piena efficienza dell’infrastruttura.

La circolazione fra Venezia Mestre e Venezia Santa Lucia non è mai stata interrotta, i treni hanno viaggiato utilizzando gli altri binari disponibili, pur con inevitabili rallentamenti e ritardi”.

(Foto: Webcam Posa Puner, Twitter Comune di Venezia).
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