Il cuore, fragile e generoso, di Don Diego Semenzin ha terminato la sua corsa all’alba del 6 luglio, assistito dai familiari. Accadeva ormai da mesi, da quando i problemi di salute si erano aggravati a tal punto da alternare i ricoveri in ospedale alla permanenza nella Casa del Clero a Treviso.
La notizia della scomparsa del sacerdote volpaghese sta facendo rapidamente il giro di tutto il territorio della diocesi di Treviso, dove era molto conosciuto e apprezzato per la sua attività di formatore e insegnante, portata avanti quasi incessantemente per oltre 50 anni.
Nato a Volpago il 31 gennaio 1935 da una numerosa famiglia contadina, è diventato sacerdote il 3 settembre 1961. Ha avuto altri due fratelli consacrati, Rino e Giovanni, diventati Padri Redentoristi e deceduti alcuni anni fa, tre sorelle e un altro fratello, tutti sposati.
È stato cappellano a Biadene e Meolo, per cinque anni parroco di Arcade e poi in servizio anche nelle comunità di Volpago e Venegazzù. Per decenni ha svolto l’attività di insegnante, in particolare al Liceo Da Vinci di Treviso, e ha diretto l’Ufficio diocesano per l’insegnamento della religione cattolica.
Meno di un anno fa, il 12 settembre, non era voluto mancare alla celebrazione di ringraziamento per i suoi 60 anni di sacerdozio (vedi articolo), che è stato di fatto il suo congedo dalla sua comunità natale. Da allora a Volpago non era più tornato, a causa dei gravi problemi di salute, specialmente cardiaci, che lo hanno accompagnato fin dall’infanzia.
Tra i primi a ricordarlo c’è stato il consigliere comunale di Montebelluna Loreno Miotto. “Per me é stato un punto di riferimento continuo. Prete straordinario capace di ascoltarti e di darti saggi consigli. Nella sua vita ha accompagnato migliaia di giovani e adulti. Il suo telefono non smetteva di suonare per una richiesta di aiuto e sostegno. Amava la scuola con tutte le sue bellezze e criticità mettendo al primo posto le persone. Ascoltare una sua predica significava ricevere parole chiare ed efficaci per tradurre il vangelo e la vita”. Monsignor Antonio Genovese, prevosto di Montebelluna lo ricorda come “grande prete ed insegnante… ciao don Diego riposa in pace dopo una vita spesa per il bene di tutti”.
Grande appassionato di sport, specialmente di pallavolo, intenditore di musica classica e anche rock, di cui conservava alcuni vinili storici nella sua abitazione di Volpago, Don Diego era stato tra i primi ad introdurre gli strumenti “moderni”, chitarra e basso elettrico, per accompagnare le cerimonie religiose.
Era appassionato alla formazione dei giovani e delle coppie di futuri sposi, che ancora lo ricordano, anche a decenni di distanza. Il funerale è stato fissato per sabato 9 luglio alle 10 nella chiesa arcipretale di Volpago. Le esequie saranno presiedute dal vescovo di Treviso Michele Tomasi.
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