Aeroporto Marco Polo, due miliardi di euro per lo sviluppo dello scalo. Entro il 2037 previsto il raddoppio dei passeggeri

Luca Zaia ed Enrico Marchi oggi in conferenza stampa

E’ stato presentato questa mattina a Palazzo Balbi il Masterplan 2023-2037 dell’Aeroporto “Marco Polo” di Venezia, presenti il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e i vertici del Gruppo SAVE, ovvero il presidente Enrico Marchi e l’amministratore delegato Monica Scarpa.

Il masterplan prevede un investimento complessivo di 2 miliardi di euro, una parte dei quali sarà destinata a interventi di sostenibilità ambientale. Sul lato delle infrastrutture spicca il progetto di ampliamento del terminal per accogliere il doppio dei passeggeri rispetto a oggi, passando da 11 a 21 milioni entro i prossimi 15 anni. Il terminal si allargherà di 100.000 metri quadrati sia a nord (area Schengen) che a sud (area extra-Schengen). Un’ampia fetta dell’investimento riguarderà la sistemazione delle infrastrutture di volo, fra cui i parcheggi degli aeromobili.

“Uno scalo a zero emissioni entro il 2030”

Secondo il piano di sviluppo dello scalo, circa 380 milioni verrano destinati ad interventi di sostenibilità ambientale con l’obiettivo rendere il polo aeroportuale a zero emissioni entro il 2030 attraverso sistemi di produzione energetica da fonti rinnovabili e un impianto agrivoltaico che sorgerà nelle aree nord del sedime aeroportuale. Verranno inoltre realizzate due nuove centrali di raccolta e differenziazione dei rifiuti interne allo scalo.

Anche il paesaggio e la tutela della biodiversità trovano spazio nel masterplan, con la riqualificazione ambientale di alcune aree a ridosso del fiume Dese. 

L’intermodalità fra traffico aereo-ferroviario e marino emerge fra gli elementi chiave del progetto presentato a Palazzo Balbi, che spiana la strada a un aeroporto collegato alla rete ferroviaria nazionale grazie alla nuova bretella che s’innesta sulla linea Venezia – Trieste (l’opera è prossima all’avvio).

Sempre in ottica “green”, SAVE ha annunciato inoltre la realizzazione di un vertiporto per droni a propulsione elettrica destinati al trasporto di merci e persone. Questa nuova mobilità aerea avanzata presenta diversi vantaggi che vanno dalle zero emissioni inquinanti, al basso inquinamento acustico oltre ai limitati costi di manutenzione.

Abbandonato il progetto della nuova pista

Come annunciato questa mattina dal presidente Marchi, sembra abbandonato definitivamente il tanto dibattuto progetto della terza pista che non rientra nella programmazione prevista dal masterplan dove si conferma lo schema con singola pista di volo. Un annuncio che “terrà tranquille molte persone” a detta del numero uno di SAVE. “A suo tempo acquistammo i terreni in via preventiva – ha precisato – riservandoci la possibilità di costruire una nuova pista di cui tuttavia oggi non abbiamo bisogno. Il terreno verrà dunque mantenuto e risparmiato dalla cementificazione”.

Zaia: “Infrastruttura strategica per lo sviluppo turistico della Regione”

“Ringrazio il presidente Marchi per aver scelto la sede della Regione per presentare un progetto moderno e di grande respiro – ha commentato Zaia -. Questo masterplan rappresenta lo strumento di programmazione e di sviluppo di un’infrastruttura fondamentale per l’economia del Veneto. Un piano ambizioso e moderno che contribuirà alla crescita, in chiave sostenibile, del terzo gateway intercontinentale nazionale. Uno scalo che oggi accoglie oltre 11 milioni di passeggeri ma che nel 2037, secondo le proiezioni, raggiungerà i 21: una previsione di crescita che sarà sostenuta grazie a un investimento complessivo di 2 miliardi di euro e punterà sulla sostenibilità, sulla decarbonizzazione, sull’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, sul riciclo delle acque e sulla mobilità elettrica”. 

“Lo sviluppo dell’aeroporto di Venezia – ha sottolineato il governatore – rappresenta un’occasione importante anche per l’intero tessuto sociale, economico e produttivo del Veneto. La regione più turistica d’Italia, con 73 milioni di presenze, potrà contare su un’infrastruttura capace di dialogare con il mondo. Per poter superare i risultati raggiunti nel pre-pandemia è necessaria una visione di sviluppo infrastrutturale unitaria. Per raggiungere questo obiettivo, anche guardando al grande impegno legato ai Giochi Olimpici di Milano Cortina del 2026, è necessario che continui ad esserci quel dialogo fattivo tra istituzioni, mondo dell’impresa e stakeholders. Solo guardando assieme verso la stessa direzione potremo raggiungere obiettivi ambiziosi che ci proietteranno anche oltre il 2037”.

“Un raddoppio di passeggeri nell’hub di Venezia, terzo gateway intercontinentale, accompagnato da una crescita degli arrivi su Treviso e Verona, potrà contribuire sensibilmente anche all’aumento di presenze in Veneto – ha concluso il presidente della giunta regionale – e al fatturato dell’industria turistica che, con 18 miliardi di euro, contribuisce al Pil regionale, cresciuto del 4,2% nel 2022, contro il +3,9% nazionale”. 

Marchi: “Progetto con ricadute da 10 miliardi”

“L’impatto del masterplan avrà forti ricadute sul PIL e sull’occupazione. Il valore aggiunto dei due miliardi di investimento calcoliamo si aggiri attorno ai 10 miliardi da qui al 2037 – ha commentato il presidente di SAVE Enrico Marchi -. Il nuovo masterplan conferma il nostro impegno per lo sviluppo del Marco Polo, infrastruttura centrale per la mobilità, l’occupazione e l’economia della regione e dell’intero Paese. In un tempo in costante trasformazione il Piano, nella sua modularità, disegna il futuro del terzo scalo intercontinentale nazionale con la concretezza e la responsabilità proprie del nostro Gruppo, che ha saputo riunire in un unico sistema gli aeroporti del Nord Est, dimostrando l’efficacia di una gestione in rete, determinante anche nel far fronte alla crisi che ha duramente colpito l’intero settore aeroportuale”.

“Come rilevano i dati sui flussi di traffico, l’esigenza e la voglia di viaggi si sono riaffermate con un’energia che sta progressivamente riportando i livelli a quelli del 2019, in anticipo rispetto alle previsioni. In qualità di gestori di infrastrutture di riferimento per il territorio – ha concluso Marchi – il nostro compito è di guardare al futuro attraverso un’attenta programmazione che coniughi l’incremento del traffico con gli obiettivi di sostenibilità e di net zero emission entro il 2030”.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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