Fra gli appuntamenti letterari della rassegna Una Montagna di Libri, in corso a Cortina d’Ampezzo, si è inserita anche la presentazione dell’ultimo libro dello storico e giornalista Alessandro Marzo Magno autore di Venezia, una storia di mare e di terra (Laterza 2022).
Outfit multicolor, occhiale cerchiato con le aste decorate da un ferro di prua di gondola in miniatura: Alessandro Marzo Magno è veneziano di nascita (e milanese per lavoro) con alle spalle diverse pubblicazioni dedicate alla storia veneta, veneziana in particolare. Fra queste Piave. Cronache di un fiume sacro (Laterza 2010), L’alba dei libri. Quando Venezia ha fatto leggere il mondo (Garzanti 2012), La splendida. Venezia 1499-1509 (Laterza 2019) e L’inventore di libri. Aldo Manuzio, Venezia e il suo tempo (Laterza 2020, tradotto in giapponese, portoghese e spagnolo).


La presentazione si è svolta ieri nella sala conferenze dello storico albergo Miramonti Majestic Grand Hotel. A moderare l’incontro l’organizzatore della rassegna Una Montagna di Libri – giunta quest’anno alla ventiseiesima edizione – Francesco Chiamulera, affiancato dalla giornalista del Corriere della Sera Marisa Fumagalli.


Il nuovo libro di Marzo Magno, pubblicato ad aprile di quest’anno e già alla terza riedizione, illustra la parabola veneziana a partire dalla prima testimonianza dell’esistenza della città (una lapide a Torcello datata al 639) fino ai giorni d’oggi, affrontando, fra gli altri, il tema dello spopolamento.
“Il libro aggiorna la storia di Venezia alle ultime scoperte”, spiega l’autore. “Pensiamo solo che un anno fa è stata scoperta una nuova strada romana in laguna. Venezia una storia di mare e di terra si distingue perché si colloca a metà fra il libro di storia e il reportage giornalistico. Ognuno dei 20 capitoli propone un reportage sui luoghi che appartenevano allo Stato veneziano raccontando come sono oggi”.


Il racconto, al contrario di molti libri dedicati alla storia di Venezia, non si interrompe con la caduta della Repubblica, ma prosegue fino ai giorni nostri dandoci uno sguardo sull’attualità.
“Dopo la caduta della Repubblica, nel 12 maggio del 1797, la storia continua. Il libro affronta temi attuali come il Mose e lo spopolamento: oggi Venezia è scesa sotto la soglia dei 50 mila abitanti rischiando di non essere più una città”.


Una città dal passato glorioso che deve la formazione del proprio impero di terra e di mare anche allo stretto legame con le Dolomiti bellunesi.
“Venezia senza le Dolomiti non esisterebbe. È costruita con il legno che veniva trasportato dai boschi dolomitici fino il laguna lungo il corso del Piave e che servì per costruire le case e le navi della sua flotta“.
Fra Venezia e le Dolomiti, entrambi siti Unesco, si inseriscono le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.


“Il prosecco è più giovane di Venezia, ma è un vino che stava sul Piave, un fiume che ha un legame profondissimo con la città lagunare. Conegliano e Valdobbiadene sono legate a Venezia anche con delle concorrenze. Prima che questa si espandesse in terraferma non era tutta amicizia fra questi territori”.
(Autore: Rossana Santolin).
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