Allarme “neet”, preoccupano i giovani che non studiano e non lavorano. La Regione approva i progetti del bando “Il Veneto Giovane: Start up!”

Preoccupa il fenomeno dei “Neet”, i giovani che al momento non risultano impegnati in un percorso di studi o formazione e in alcun tipo di lavoro.

La pandemia sembra aver peggiorato la situazione: tanti giovani hanno perso l’entusiasmo per lo studio e per il lavoro con la conseguenza che molte aziende non hanno trovato personale disponibile a lavorare nella stagione estiva ancora in corso.

Per questo la Regione Veneto ha approvato i progetti relativi al bando “Il Veneto Giovane: Start up!” e dedicati proprio ai neet.

L’obiettivo è di offrire ai giovani la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro, avviare una nuova impresa, fare un’esperienza formativa che consenta loro di acquisire specifiche competenze e poterle esercitare come investimento rispetto al proprio progetto professionale e per la rinascita del territorio regionale.

Possono partecipare al bando i giovani di età superiore ai 18 anni che non sono in obbligo formativo, hanno aderito al Programma Garanzia Giovani e stipulato un Patto di Servizio in Veneto.

I percorsi possono avere una durata massima di 10 mesi e prevedono diverse misure: orientamento specialistico, formazione mirata all’inserimento lavorativo, accompagnamento al lavoro, tirocinio extra-curriculare da 2 a 6 mesi e sostegno all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità.

Per maggiori informazioni è possibile consultare il bando presente sul sito della Regione Veneto www.regione.veneto.it.

Recentemente, la Regione Veneto ha approvato anche le Azioni Integrate di Coesione Territoriale (Aict) finalizzate al reinserimento lavorativo di persone che si trovano in condizione di fragilità e a rischio esclusione sociale.

Questi progetti si rivolgono a giovani, donne e adulti (over 50), disoccupati ma anche non disoccupati, che possiedono determinati requisiti, tra cui non avere un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi e non possedere un diploma di scuola media superiore o professionale o aver completato la formazione a tempo pieno da non più di due anni e non avere ancora ottenuto il primo impiego regolarmente retribuito.

La misura è pensata anche per gli adulti che vivono da soli con una o più persone a carico e per le persone che appartengono a una minoranza etnica di uno Stato membro che hanno la necessità di migliorare la propria formazione linguistica e professionale o la propria esperienza lavorativa per aumentare le prospettive di accesso ad un’occupazione stabile.

È possibile consultare l’elenco dei progetti approvati, con tutti i riferimenti degli enti da contattare nel caso in cui si desideri partecipare alle attività o ricevere maggiori informazioni, a questo link.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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