L’alluvione che ha colpito il Veneto alla fine della scorsa settimana ha causato diversi danni soprattutto nelle zone collinari e nelle spiagge venete.
“I danni a cose materiali ammontano a oltre cento milioni di euro – afferma il governatore Luca Zaia – ma stimiamo una spesa di un altro mezzo miliardo di euro necessaria alla messa in sicurezza di alcune zone, soprattutto per quanto riguarda la parte terminale di alcuni corsi d’acqua”.
Nel litorale veneto maggiormente colpita è stata Bibione dove, il mare ingrossato a causa dei forti venti, ha eroso, per tutti i sette chilometri, quasi 40 centimetri di spiaggia: “stiamo parlando di un costo per il ripristino di quasi sei milioni di euro” ha aggiunto il governatore.
Ma disagi ci sono stati anche nelle zone collinari e montuose della regione dove si sono verificate 32 frane e numerosi danni alla viabilità: “non stiamo parlando di strade principali ma comunali e secondarie ma che comunque richiedono degli interventi”.
Fondamentale saranno anche le opere che riguardano gli argini “a cui dovremo fare i raggi X per vedere che non abbiano subito danni e nel caso intervenire con l’inserimento di alcuni rinforzi per evitare che con le prossime piene questi vengano traslati dalla forze dell’acqua” prosegue Zaia.
Nonostante dal 2010, anno in cui in Veneto si verificò una violenta alluvione, in regione vennero iniziate diverse opere, “abbiamo ancora bisogno di interventi – aggiunge il governatore – motivo per cui ne ho parlato anche nei giorni scorsi con il vicepremier Matteo Salvini“.
Dopo che venerdì il governatore ha firmato lo stato di calamità ora la palla passa al governo che stanzierà dei fondi per l’emergenza. Una parte andrà sicuramente al Veneto.
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