Una prima parte dedicata alle crisi internazionali (il cui elenco è purtroppo molto lungo), una seconda incentrata maggiormente sull’Italia (“con luci e ombre”), menzionando in rapida successione due veneti scomparsi da poco ma nel cuore di tutti come Sammy Basso e Giulia Cecchettin.
Ha riscosso anche quest’anno consensi bipartisan il discorso di fine anno (il decimo) del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, andato in onda ieri sera a reti unificate. Numerosi i temi trattati – tra quelli conclusivi anche i successi tricolori alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Parigi -, inclusi i femminicidi e, di contrasto, “valori e comportamenti positivi e incoraggianti”, che il capo dello Stato ha visto “nel volto, nei gesti, nelle testimonianze di tanti nostri concittadini. Li ho incontrati nel coraggio di chi ha saputo trasformare il suo dolore, causato da un evento della vita, in una missione per gli altri. Li ho letti nelle parole di Sammy Basso che insegnano a vivere una vita piena, oltre ogni difficoltà”.
Il Presidente li ha visti anche “nel rumore delle ragazze e dei ragazzi che non intendono tacere di fronte allo scandalo dei femminicidi. Siamo stati drammaticamente coinvolti nell’orrore per l’inaccettabile sorte di Giulia Cecchettin e, come lei, di tante altre donne uccise dalla barbarie di uomini che non rispettano la libertà e la dignità femminile e, in realtà, non rispettano neppure sé stessi. Non vogliamo più dover parlare delle donne come vittime. Vogliamo e dobbiamo parlare della loro energia, del loro lavoro, del loro essere protagoniste”.
Un’altra donna al centro delle cronache di questi giorni, e che ha trascorso capodanno in un carcere iraniano, è la giornalista Cecilia Sala: “Interpreto, in queste ore, l’angoscia di tutti per la sua detenzione. Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia. Quanto avviene segnala ancora una volta il valore della libera informazione. Tanti giornalisti rischiano la vita per documentare quel che accade nelle sciagurate guerre ai confini dell’Europa, in Medio Oriente e altrove. Spesso pagano a caro prezzo il servizio che rendono alla comunità”.
Un riferimento generale, ma purtroppo assai attuale anche nella Marca trevigiana, è stato quello del disagio e della devianza giovanile: “Un’attenzione particolare richiede il fenomeno della violenza – ha detto Mattarella -. Tocca tutto il mondo ma diviene ancor più allarmante quando coinvolge i nostri ragazzi. Bullismo, risse, uso di armi. Preoccupante diffondersi del consumo di alcool e di droghe, vecchie e nuove, anche tra i giovanissimi. Comportamenti purtroppo alimentati dal web che propone sovente modelli ispirati alla prepotenza, al successo facile, allo sballo.
I giovani sono la grande risorsa del nostro Paese. Possiamo contare sul loro entusiasmo, sulla loro forza creativa, sulla generosità che manifestano spesso. Abbiamo il dovere di ascoltare il loro disagio, di dare risposte concrete alle loro esigenze, alle loro aspirazioni. La precarietà e l’incertezza che avvertono le giovani generazioni vanno affrontate con grande impegno, anche perché vi risiede una causa rilevante della crisi delle nascite che stiamo vivendo”.
Qui il discorso integrale del Presidente.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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