Anziano deceduto per “West Nile” nel padovano, la Regione Veneto: “Sorveglianza in atto dalla primavera. Piani attivi in tutte le Ulss”

In relazione al recente decesso di un ottuagenario paziente risultato positivo al virus “West Nile” nel reparto di geriatria dell’ospedale di Piove di Sacco (Padova), la Direzione Prevenzione della Regione Veneto ha comunicato che “come ogni anno, è stato dato avvio dalla primavera a tutte le misure di sorveglianza previste per le malattie trasmesse da vettori quali la West Nile. Sono attivi tutti i piani delle Aziende Ulss concordati con i Comuni. E’ comunque sempre necessario proteggersi dalle punture di zanzare con le modalità indicate nel Bollettino di Sorveglianza delle Arbovirosi”.

Il primo bollettino emesso, pubblicato anche sul sito della Regione, indica la presenza di alcuni focolai di zanzare, già individuati nelle province di Vicenza, Venezia, Verona, Rovigo e Padova.

Al momento – prosegue una nota ufficiale della Regione Veneto – i casi confermati di Wn con forma neuroinvasiva sono due, di cui un decesso e un caso di WNFever probabile. Inoltre sono stati riscontrati positivi al test anche due donatori attraverso lo screening che viene effettuato in tutto il territorio regionale a partire dal riscontro della prima positività nelle zanzare, avvenuto il 7 giugno scorso.

Le strutture sanitarie venete effettuano la verifica tramite esame del sangue in tutte le persone che presentano sintomi riconducibili alla West Nile e sui donatori di sangue su tutto il territorio, a partire dal riscontro della prima positività nelle zanzare, avvenuta il 7 giugno.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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