Riceviamo da Andrea Arman (nella foto), presidente del Coordinamento Associazioni Banche Popolari Venete “don Enrico Torta”, e pubblichiamo:
Quando la politica che ha creato il problema e non ha saputo e voluto neanche gestirlo è talmente ipocrita e vile da volerlo nascondere invocando populistici argomenti di ordine pubblico e pubblico decoro è davvero il momento di riflettere.
Chi viveva la rivolta permanente è ora asservito ad ideologie globaliste che si dimenticano della persona, di quanto dolore vi possa essere in un uomo che è stato ingiustamente derubato di una parte del proprio corpo. Quei soldi che Marin rivuole sono una parte delle sue gambe, del suo ventre, della sua schiena, che non ha più. Come i soldi che rivogliono i risparmiatori sono una parte e spesso tanta parte di una vita spesa in sacrifici per risparmiare per dare a se, ai propri cari, alla nostra società un futuro di dignità.
Ogni uomo onesto che ha compreso che stare al mondo non è solo una esperienza individuale, dovrebbe essere in piazza con Marin per impedire che la prepotenza del potere possa rubare impunemente. Nessuno può essere derubato di quanto onestamente possiede, lo Stato è venuto meno al suo sacrosanto dovere di difendere i cittadini e solo la grande civiltà del popolo frena quella che dovrebbe essere una protesta ben più forte, una protesta che spazzi via anche il viscido perbenismo di chi chiede l’intervento della forza pubblica perchè la macchina non ha le ganasce.
Andrea Arman
Presidente Coordinamento Associazioni Banche Popolari Venete “don Enrico Torta”