Si è chiusa con l’escursione in Nevegal, con tappa al balcone panoramico sulle Dolomiti e alla “Panchina gigante” di Casera Erte e con il laboratorio di riciclo culinario a Malga Faverghera con sindaci e ragazzi impegnati nella produzione di un tipico piatto povero alpino come i canederli, la tre giorni che ha visto Belluno come “capitale delle Alpi” con l’assemblea internazionale dell’Associazione Città Alpina dell’Anno e l’evento finale del progetto Alps 2030, promosso da CIPRA e finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Erasmus + e dedicato agli obiettivi di sviluppo sostenibile individuati dall’ONU con “Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”, con un occhio particolare alla redazione di linee guida per l’organizzazione di eventi sostenibili.
“Sono state giornate che ci hanno permesso, sia a livello istituzionale con le Città Alpine che a un livello più informale con i ragazzi di Alps 2030, di confrontarci sui temi della sostenibilità nell’arco alpino con realtà a noi molto simili. – commenta l’assessora Yuki d’Emilia, vicepresidente dell’Associazione – I temi e le esperienze portate alla tavola rotonda, arricchite dalle proposte dei giovani di Alps 2030, sono un tesoro importante per il nostro territorio”.
Molto partecipata infatti, sia in termini di presenza che di dibattito, è stata la tavola rotonda “Eventi e sostenibilità nelle Alpi”, che a Palazzo Bembo ha visto confrontarsi sindaci e rappresentanti di realtà diverse per dimensioni e tipo e richiamo degli eventi ospitati (dai concerti di Tolmin in Slovenia alle manifestazioni sportive di Sonthofen e di Chamonix-Mont-Blanc), aprendo il dibattito sulla loro sostenibilità e sul modo per alleggerire il loro impatto sui territori, analizzando tematiche comuni come l’accoglienza dei visitatori e la viabilità. In questa direzione è andata anche l’intervento finale dei ragazzi di Alps 2030 – al tavolo anche la bellunese Matilde Ciafarone – che hanno illustrato le loro proposte, che vanno da una comunicazione più improntata all’online all’organizzazione di eventi in luoghi vicini alle stazioni e alle fermate del trasporto pubblico; importante, per i giovani, non solo coordinare il luogo, ma anche l’orario di inizio degli eventi, che dovrebbero essere compatibili con quelli dei servizi di trasporto pubblico.
La giornata di venerdì si è aperta con l’assemblea dell’Associazione Città a Alpina dell’Anno, che ha visto la partecipazione di una trentina di delegati delle 19 realtà aderenti all’associazione, mentre i 25 ragazzi di Alps 2030 hanno ultimato il loro lavoro dedicato ai “green events”.
Nel pomeriggio, i due gruppi si sono riuniti in una “caccia al tesoro” in città dedicata ai 17 obiettivi dell’Agenda ONU: niente mappe cartacee, tutto via Qrcode e smartphone, alla scoperta della storia e delle bellezze di Belluno attraverso Piazza dei Martiri, Piazza Duomo, il Teatro Comunale, le vie del centro storico, fino all’arrivo al Centro Piero Rossi con la premiazione dei vincitori.
A seguire la tavola rotonda e, per chiudere la giornata all’insegna della sostenibilità, i membri delle Città Alpine hanno raggiunto con un pulmino – all’insegna del “car sharing” e della riduzione dell’inquinamento – la sede di NaturAlpina, per una cena tutta a base di prodotti locali anche grazie al supporto degli Agrichef di Coldiretti; i ragazzi di Alps 2030, invece, hanno raggiunto – sempre in pulmino – il Nevegal, dove hanno pernottato in vista dell’escursione di questa mattina.
“Confrontarsi con le realtà a noi più simili a livello europeo è un’attività fondamentale per una città che vuole crescere sotto il profilo socio-economico. – conclude d’Emilia – È importante farlo a livello istituzionale, ma credo lo sia ancora di più coinvolgendo i più giovani: saranno loro, con le loro scelte di vita e di consumo, a disegnare il futuro del nostro pianeta”.
(Fonte e foto: Comune di Belluno).
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