Alle ore 14 di oggi è iniziato l’incontro dei presidenti delle Regioni italiane per discutere dell’imminente riapertura delle scuole, prevista per il 10 gennaio 2022, dopo la pausa natalizia.
Nella conferenza stampa di oggi il presidente Luca Zaia ha parlato dell’emergenza sanitaria negli Stati Uniti, con 400 mila contagi in un giorno, e della scoperta del primo caso in Israele di un paziente che ha contemporaneamente il virus del Covid e quello dell’influenza (Flurona).
Mentre in Italia continua la campagna vaccinale con la somministrazione della dose booster, la Francia ha dato l’ok per fare la quarta dose dal mese di febbraio.
“Io spero che la storia che abbiamo vissuto – ha affermato Zaia -, la vicenda della terza dose in Italia, sempre nella libertà di chi vuole farsi il richiamo, non venga ripetuta anche per la quarta dose. Noi abbiamo perso almeno un mese e mezzo che potevamo guadagnare a favore dei più anziani e di coloro che potevano farsi la terza dose perché avevano maturato i famosi sei mesi. Io spero e faccio un appello alle autorità italiane, visto e considerato che già abbiamo Paesi europei che programmano o comunque stanno parlando della quarta dose per febbraio, affinché ci sia quanto meno anche in Italia una presa di coscienza che febbraio è dopodomani”.
Il presidente del Veneto ha detto che il Covid sta dilagando fra le comunità e ormai tutti conoscono almeno una persona che è contagiata o è in isolamento.
I sintomi più diffusi sono il raffreddore e il mal di gola e la stragrande maggioranza dei pazienti riesce comunque a curarsi a casa con l’aiuto di un medico.
La preoccupazione è quella di non mandare al collasso gli ospedali: per questo Zaia si è rivolto ai veneti chiedendo la massima attenzione.
“Abbiamo una proiezione che ci dice che potremmo arrivare a 239 persone in terapia intensiva nei prossimi 10 giorni – spiega il governatore del Veneto -, che è già un bel numero ma è ancora sostenibile. Voglio sempre ringraziare i nostri sanitari e tutti gli operatori del mondo della sanità perché viene chiesto loro un sacrificio non da poco”.
Zaia ha parlato dell’importanza di indossare correttamente le mascherine FFP2 e dell’autodiagnosi (test fai da te sempre più diffusi), da portare con un po’ di coraggio anche nelle scuole, aspetto già presente in altre nazioni.
“Noi tifiamo tutti perché la scuola apra – conclude -, ma di certo deve essere la comunità scientifica, dati alla mano, a certificare la possibilità di aprirla. Io faccio appello al Comitato Tecnico Scientifico e all’Istituto Superiore di Sanità affinché, entro questa settimana, ci dicano se dal 10 gennaio si potrà aprire la scuola. Che ci venga data un’indicazione: è fondamentale perché comunque l’anno scorso siamo passati al fai da te, a sensazioni e c’è chi l’ha indovinata e chi no. È andata un po’ come è andata. Adesso direi che è fondamentale essere severi anche su questa valutazione”.
Per Zaia la scuola si può aprire facendo autodiagnosi e screening, e la mascherina resta fondamentale.
Durante la conferenza stampa si è parlato anche della delibera che cerca di intervenire sul tema della carenza di medici di base in Veneto.
Questi i dati di oggi, martedì 4 gennaio 2022, sull’emergenza Coronavirus in Veneto: 8.374.964 tamponi molecolari in totale, 13.799.420 test rapidi in totale, 153.227 tamponi nelle ultime 24 ore, 16.602 positivi intercettati nelle ultime 24 ore, 686.879 positivi intercettati in Veneto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, 124.359 positivi in questo momento, 1.575 pazienti ricoverati in totale per Covid (59 in più nelle ultime 24 ore) di cui 209 pazienti in terapia intensiva Covid (9 in più nelle ultime 24 ore) e 1.366 in area non critica (50 in più nelle ultime 24 ore), 268 pazienti non Covid in terapia intensiva, 12.445 morti in totale (28 in più di ieri) e 25.631 pazienti dimessi dagli ospedali (61 pazienti dimessi nelle ultime 24 ore).
La percentuale dei positivi al Covid-19 sui tamponi effettuati è del 10,83%; nelle ultime 24 ore sono state inoculate oltre 50 mila dosi di vaccino contro il Covid (1 milione 802 mila dosi booster inoculate in totale).
Crescono le prime dosi per gli adulti e fino a questo momento l’87,6% della popolazione veneta si è vaccinata contro il Covid-19: over 80 (100%), fascia 70-79 anni (93,7%), 60-69 anni (91,1%), 50-59 anni (83,7%), 40-49 anni (81,9%), 30-39 anni (82,3%), 20-29 anni (86,6%), 12-19 anni (81,5%) e 5-11 anni (18,7%).
L’incidenza dei positivi su 100 mila abitanti a settimana è 820,1, l’Rt è 1,19, il tasso di occupazione delle terapie intensive è 19,4% mentre nell’area medica è 20,2% (al 30% si passa in zona arancione).
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