Autonomia, minacce di morte al ministro Calderoli: “Noi siamo la Mafia”

“Se non la smetti di attuare la politica di genocidio nei confronti del Sud, con la nostra potenza di fuoco noi vi uccideremo. Siamo la mafia, non ci costa niente uccidervi”. È parte di quanto scritto in una lettera di minacce ricevuta in questi giorni dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie, il leghista Roberto Calderoli

È stato lo stesso Ministro a pubblicare una foto della lettera sul proprio profilo Facebook aggiungendo “non ho paura delle minacce, non mi spavento e vado avanti fino a quando non avrò realizzato l’autonomia regionale. E poi dopo andrò a fare il pensionato sul mio trattore”.

L’esponente del Governo Meloni è impegnato in prima linea per l’attuazione dell’autonomia, partita in cui è “schierato” anche il Governatore del Veneto Luca Zaia, da sempre grande sostenitore di questo cambiamento, tanto da definirlo ripetutamente come “la madre di tutte le battaglie“.

Ed è stato proprio Zaia uno tra i primi ad esprimere solidarietà e vicinanza al ministro per quanto accaduto: “Rivolgo tutta la mia solidarietà umana e istituzionale per le minacce ricevute e legate al suo lavoro sull’autonomia. Si tratta di un inaccettabile gesto contro un processo di riforma totalmente democratico, della cui democrazia Calderoli si è più volte fatto garante” ha detto il presidente della giunta regionale.

Nella lettera, chiari sono anche i riferimenti alla mafia “alla quale non costerebbe niente uccidervi“. Minaccia che secondo il governatore “non spaventa nessuno che abbia come stella polare la democrazia e quindi tanto meno il Ministro Calderoli e i tantissimi che, pur esprimendo posizioni diverse, sono al lavoro sull’autonomia in sede parlamentare”.

«Chi è contro l’autonomia è contro lo sviluppo dell’Italia, di tutta l’Italia. L’autonomia, che si accompagna alla responsabilizzazione degli amministratori locali, rappresenta la valorizzazione delle diversità di cui si compone il nostro Paese e conduce alla crescita economica e sociale di ogni regione». Così l’europarlamentare vittoriese della Lega e membro del gruppo Identità e Democrazia, Gianantonio Da Re, che aggiunge: «Esprimo quindi la totale solidarietà al Ministro Roberto Calderoli. Caro Roberto, non prendere paura: avanti tutta, senza timori e senza esitazioni!».

«Piena e totale solidarietà al ministro Roberto Calderoli, destinatario di una ignobile lettera di minacce da parte di una non ben precisata “mafia”. In questa lettera vigliacca, di cui con grande coraggio ha dato notizia lo stesso ministro, si intima a non portare avanti la riforma dell’Autonomia. Come ha già detto Calderoli, però, non sarà certo una lettera anonima a bloccare chi è convinto della bontà e della giustizia di questa grande riforma». Lo afferma Alberto Villanova, presidente dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta in Consiglio regionale, esprimendo vicinanza al ministro per gli affari regionali e le autonomie della Repubblica Italiana Roberto Calderoli, minacciato di morte.

«Conosciamo bene il Ministro e sappiamo che non si fermerà e che anzi da queste minacce trarrà nuovo stimolo nel portare a compimento un processo che rispetta pienamente i dettami della Costituzione, fedele al mandato che gli è stato assegnato dai cittadini. Questi metodi di minacce, insulti e provocazioni sono la prova che siamo nel giusto: perché i miglioramenti, il progresso, in questo Paese, spesso fanno paura. E la paura, per qualcuno, porta addirittura a minacce di morte. L’Italia è molto meglio di questo, il Veneto merita molto di più. E Calderoli può stare sicuro che i Veneti saranno con lui fino al raggiungimento della nostra Autonomia».

(Foto: Roberto Calderoli).
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