Sarà pubblicato domani, martedì, il decreto interministeriale, tra i dicasteri delle infrastrutture e dell’interno, che disciplina le modalità di collocazione e uso degli autovelox.
Il provvedimento, fortemente voluto dal vicepremier e ministro Matteo Salvini, come si legge in una nota del Mit “mette al primo posto la tutela della sicurezza della circolazione, ponendo regole certe sul posizionamento dei dispositivi e sulle sanzioni”.
I tratti di strada su cui gli autovelox potranno essere utilizzati dovranno essere individuati con un provvedimento del prefetto e segnalati almeno un chilometro prima quando verranno posti fuori dei centri abitati. Tra le novità più importanti quella che prevede che venga fissata per la prima volta la distanza minima che deve intercorrere tra un dispositivo e l’altro (progressiva per tipo di strada), in modo da evitarne la proliferazione.
Gli autovelox non si potranno utilizzare dove esiste un limite di velocità eccessivamente ridotto: inferiore a 50 Km, nelle strade urbane mentre per le strade extraurbane solo nel caso in cui il limite di velocità imposto non sia ridotto di più di 20 km rispetto a quello previsto dal codice per quel tipo di strada. Ad esempio, se il limite è di 110 chilometri orari, il dispositivo può essere utilizzato solo se il limite è fissato ad almeno 90 km/h ma non per limiti inferiori.
Infine, il decreto precisa che l’utilizzo di dispositivi a bordo di un veicolo in movimento è consentito solo se c’è la contestazione immediata, altrimenti dovranno essere scelte postazioni fisse o mobili, debitamente visibili.
“È un provvedimento che da un lato garantisce la sicurezza stradale – commenta il sindaco di Treviso Mario Conte – e dall’altro evita il fenomeno del fare cassa con gli autovelox, cosa che qui in Veneto non è stato mai fatto dai sindaci”.
Conte annuncia che verrà presentato anche un altro decreto-legge che “metterà la parola fine ai contenziosi (che hanno interessato anche il Comune di Treviso ndr) per gli autovelox non omologati equiparandoli a quelli autorizzati dal Ministero, in attesa che vengano chiariti i criteri e i parametri di omologazione”.
“Fino a quel momento gli autovelox ministeriali (tra cui quelli della tangenziale ndr) rimarranno attivi” conclude il primo cittadino trevigiano.
(Foto: archivio Qdpnews.it)
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