Crescono baby gang e denunce a minori. Zaia: “Giovane età non significa impunità”

Luca Zaia

“Abbiamo il dovere di tutelare la grande maggioranza dei nostri ragazzi, composta di giovani per bene e impegnati a dare il loro contributo alla società studiando, lavorando e partecipando alle attività di volontariato. Per fare questo abbiamo bisogno di stringere un forte patto sociale che confermi come la comunità intenda seriamente prevenire situazioni di disagio aiutando chi è in difficoltà e sostenendo il ravvedimento di chi ha sbagliato. Ma ciò nella consapevolezza che la fermezza che viene dimostrata nel chiamare a rispondere di un reato è un presupposto non solo alla convivenza sociale ma anche alla crescita, all’educazione e al percorso umano di ogni persona”.

Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ritorna sul fenomeno delle cosiddette “baby gang” e sulla presenza di una, fortunatamente minoritaria, parte di giovani coinvolti in episodi di attività illegali. Un fenomeno segnalato quotidianamente da tutte le Forze dell’Ordine e su cui ha recentemente attirato l’attenzione anche il questore di Padova, Marco Odorisio, fornendo i dati di una sensibile crescita del numero di minori arrestati o denunciati.

“Ringraziando tutti coloro sono impegnati nel contrasto alla criminalità per il loro impegno quotidiano e la sensibilità che sanno esprimere anche in questo ambito così delicato – prosegue il governatore – è necessario comprendere come ci chiedano attenzione e una importante riflessione su questo genere di notizie che caratterizzano i nostri giorni. Siamo di fronte, infatti, a un fenomeno che deve essere contrastato e disincentivato. Con tutte le garanzie e le cautele dovute all’età, di fronte a veri e propri reati, non di rado anche di una certa gravità, l’unica risposta è quella della fermezza nella prevenzione, dell’accuratezza nell’indagine e della certezza di una pena proporzionata di fronte alla colpevolezza. La giovane età non significa irresponsabilità e meno che mai impunità. Fare di tutta la società questa considerazione lo dobbiamo al lavoro delle Forze dell’Ordine, ai tanti ragazzi onesti e impegnati, ma anche a quelli che incappano nella giustizia che è nostro dovere fare uscire dal vortice negativo affinché intraprendano una vita onesta prima che sia troppo tardi”.

(Foto: archivio Qdpnews.it)
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