Bambini e animali domestici: come i cani potrebbero aiutare ad evitare le allergie

Se penso a mia nonna materna, ricordo una donna intenta a pulire qualsiasi cosa, per farla breve mia nonna era ossessionata dal rapporto microbi uguale a malattie e quindi meno microbi significava automaticamente meno malattie.

Oggi sappiamo che l’equazione è sbagliata e gli occhi scintillanti di Allison sono una testimonianza vivente del nostro complesso rapporto con il mondo dei microbi. Allison è una giovane pediatra statunitense che si occupa di allergie nei bambini.

Furono i pediatri per primi a stabilire che i bimbi che vivevano negli appartamenti dei quartieri ricchi di New York dov’erano esclusi i cani erano soggetti ad allergie invalidanti più di altri, e dagli anni ’80 nacque una scuola di pediatri intenti a studiarne il fenomeno.

Allison è una della quarta generazione di pediatri ricercatori con una ulteriore laurea in ecologia. Già perché la chiave per curare molte delle allergie pediatriche sta nell’ecologia e ormai sappiamo bene che la chiave per molte cure si trova nella conoscenza dell’ecologia microbica.

In base alle stime più recenti, in ognuno di noi ci sono circa trenta milioni di cellule umane e trentanove trilioni di microbi. Le specie di batteri che provocano malattie infettive negli esseri umani sono meno di un centinaio, il resto delle migliaia di specie presenti nel nostro intestino e nel resto del e sul nostro corpo sono sostanzialmente innocue, alcune sono passeggeri o autostoppiste. Nel migliore dei casi, sono parti irrinunciabili del nostro corpo: non sono ladri di vita, ma dei guardiani che impediscono alle specie patogene di occupare spazio e di farci ammalare, tutti assieme formano il microbioma.

Ogni ora ognuno di noi lascia 37 milioni di microbi mentre respira, parla, tocca qualcosa e quei 37 milioni di microbi persi vengono sostituiti da altri che il nostro corpo riceve dall’ambiente in cui vive. Insomma rappresentiamo un vero e proprio ecosistema per milioni di esseri invisibili e sappiamo che essere portatori di microbi “buoni” significa respingere quelli “cattivi”.

Scambiare microbi con altre specie con le quali abbiamo convissuto per millenni significa rafforzare il nostro sistema immunitario e aiutarlo a sconfiggere malattie autoimmuni nei bambini.

Allison fa parte del gruppo di lavoro di Susan Lynch, la scienziata che ormai da più di 10 anni scoprì che la causa di molte allergie e malattie autoimmuni dipendevano da uno squilibrio del nostro microbioma e di come la “polvere di cane” potesse aiutare i bambini ad evitarle (i cani trasportano i batteri dall’esterno all’interno, e aumentano lo scambio microbico tra le persone).

Allison mi spiega che a New York interi condomini vietano l’accesso ai cani e come sia difficile per dei bimbi ancora oggi avere un cane, ma che forse, un certificato medico, potrebbe ora cambiare le cose. Noi ci speriamo.

(Autore: Paola Peresin)
(Foto: web).

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