Popolari del Veneto, coordinamento don Enrico Torta: “Nessuna firma del decreto, i risparmiatori ancora delle vittime”

Banche popolari qdpnews conegliano protesta

Riceviamo questo intervento dal Coordinamento associazioni banche popolari venete “don Enrico Torta” e pubblichiamo.

Cari risparmiatori, il Fondo di indennizzo risparmiatori stenta a partire e questo è evidente, le ragioni dello stallo nell’emanazione dei decreti attuativi che renderebbero operativo il Fondo sono molteplici e di non facile comprensione anche perché non vengono chiaramente esposti dai diretti interessati. In questi giorni abbiamo letto e sentito di tutto: la colpa è del ministro Tria, la colpa è dell’Europa, la colpa è della signora Vestager…

Tutto in maniera fumosa, senza che nessuno dei chiamati in causa dica chiaramente come la pensa e cosa intende fare. Mercoledì 27 marzo abbiamo letto dell’incontro fra l’europarlamentare trevigiano Borelli e la signora Vestager ed abbiamo appreso che vi è apertura da parte della commissione europea sulle modalità di indennizzo previste dalla legge italiana a favore dei risparmiatori. Ma abbiamo letto su “Repubblica” che l’apertura dell’Europa sarebbe solo per casi “eclatanti” mentre per gli altri si dovrà passare per sentenza ed arbitrato. Situazione del tutto incompatibile con la legge di bilancio che ha introdotto il Fondo di Indennizzo per i Risparmiatori. Poi leggiamo dal sempre ben informato Sole 24 ore che vi è un fitto carteggio fra il nostro Ministero e pare di capire, collegando le informazioni che quel quotidiano ha sicuramente avuto da fonti ministeriali, che il testo del decreto attuativo è in fase di completamento ma non è ancora definitivo.

Differentemente, gli attori politici, ed intendo Movimento 5 stelle e Lega, che sono, a quanto si comprende, esclusi dalla diretta trattazione della questione in quanto il ministro Tria si è riservato la specifica materia, ci avevano detto che i decreti erano pronti e bastava la firma del ministro, firma che sarebbe dovuta arrivare in settimana, evento che non si è ancora realizzato. Bella confusione nella quale ancora una volta i risparmiatori sono vittime.

Tante volte abbiamo scritto della portata storica della legge che questo Governo ha fatto per i risparmiatori, un legge che riqualifica le persone ed il risparmio ponendoli nel corretto alveo costituzionale (art. 47 cost. e non solo).

Una legge totalmente differente, nella sua impostazione ed anche nella dotazione e risultato, dalla precedente legge varata dal governo Gentiloni che, a nostro parere, aveva come obiettivo la salvaguardia degli interessi (patrimoniali e di immagine) di Banca di Italia e Consob e non la dignità dei risparmiatori ed il risparmio. E’ quindi ovvio che il cambiamento di rotta impresso dall’attuale Governo giallo – verde alla prassi dei rapporti con i poteri forti della finanza nazionale ed internazionale susciti reazioni e fortissime opposizioni.

La somma stanziata dal Governo a favore dei risparmiatori, ancorché importante, non è tale da giustificare l’agitazione delle tanti parti sociali e politiche attive nella vicenda. E neppure il numero delle persone coinvolte giustificherebbe tanto interesse (elettoralmente i risparmiatori non hanno molto peso). Affermare che tutte le parti interessate ed attive nella vicenda banche lo facciano per amore di verità e giustizia è evidentemente fuori luogo stante la situazione morale italiana. Ed allora è evidente che quella che si sta combattendo sulla nostra pelle di risparmiatori è una lotta ideologica che vede precisi schieramenti: da una parte le forze politiche che sostengono il Governo (Movimento 5 stelle e Lega) – anche se sono note le divergenze all’interno della Lega dove per bocca del sottosegretario Bitonci più volte è stato ribadito il gradimento per l’impostazione di legge dettata dal governo Gentiloni – dall’altra le forze politiche che avevano dato vita ai passati governi Renzi e Gentiloni rinforzate, timidamente, da quei partiti che oggi stanno all’opposizione, e le “forze di sistema” che sono nei ministeri, nei gangli dello Stato e dell’Europa e nei centri decisionali della finanza. E’ uno scontro quasi titanico, nel quale questo Governo cerca di portare a casa un risultato di vero cambiamento ed un risultato utile per noi risparmiatori.

Nella impari lotta, come in tutte le “guerre”, ci sono i combattenti al fronte e quelli che operano lateralmente con azioni di astuzia. E’ pacifico che l’obiettivo di indebolire questo governo o, addirittura, farlo cadere, sia nell’interesse di coloro che non vogliono la legge che a noi piace. In tale ottica debbono essere viste determinate azioni, finalizzate a screditare parti politiche o esponenti di questo Governo, come le raccolte di firme.

Sia chiaro anzi, chiaro ancora, che il Coordinamento associazioni Banche Popolari Venete “don Enrico Torta” vorrebbe che i decreti attuativi fossero operativi già da mesi e che non ha alcuna volontà o interesse a ritardi o modifiche della legge. E’ però necessario dire, con altrettanta chiarezza, che se l’indennizzo del nostro risparmio non ci verrà dato, senza arbitrati ed a tutti i risparmiatori, da questo governo, nessuno altro ce lo darà.

Noi risparmiatori siamo gente modesta e cerchiamo di essere dei buoni cittadini, non chiedeteci di dire o fare cose non vere pur di riavere i nostri soldi. Non fateci cambiare! Abbiamo atteso anni, soffrendo, ma sapremo attendere e soffrire ancora, pur di avere una legge che escluda per sempre che chi è stato imbrogliato dallo Stato, dall’Europa e dalle Banche debba dimostrare di essere stato imbrogliato solo dalle banche. No misselling, no arbitrato.

Chiediamo e vogliamo verità e giustizia.

Coordinamento associazioni Banche Popolari Venete “don Enrico Torta”

Il presidente Andrea Arman

(Foto: archivio Qdpnews.it).

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