Riceviamo questo intervento dal Coordinamento associazioni banche popolari venete “don Enrico Torta” e pubblichiamo.
Le sottoscritte associazioni di risparmiatori ribadiscono che l’articolo 38 (proposta di legge per l’istituzione di un fondo a favore dei risparmiatori) così come presentato dal Governo è non condivisibile in quanto si sviluppa sullo schema della precedente legge 205/17 (Baretta). La norma, la 205/17 ed anche la proposta di cui all’articolo 38 si incardina sul misselling (imbroglio – frode – violazione di legge commessa dalla banca in fase di compravendita dei titoli) quale condizione legittimante il diritto al ristoro. L’errore della proposta di legge è quello di richiedere l’accertamento di un illecito commesso dal privato “banca” per legittimare l’intervento di Stato che paga parte del danno che il privato ha causato.
Siffatta impostazione, oltre ad essere scorretta sul piano logico giuridico ed in contrasto con il contratto di governo stipulato fra Movimento 5 Stelle e Lega, crea enormi difficoltà applicative escludendo molti risparmiatori appartenenti alla categoria dei cosiddetti soci storici ed anche a coloro che hanno acquistato non direttamente dalle banche messe in L.C.A. o risoluzione. Inoltre, la previsione di affidare all’Arbitro controversie finanziarie (ACF), che è un organo della Consob, l’accertamento della violazione subita, appare oltremodo inopportuna sotto tutti i punti di vista.
Eventuali emendamenti alla proposta di legge volti ad allargare la tipologia di violazione commessa dalle banche o semplificare le procedure di arbitrato non risolvono, bensì complicano oltre misura e pazienza la questione.
Le sottoscritte associazioni, condividendo l’opinione espressa dall’associazione di risparmiatori “Noi che credevamo nella banca popolare di Vicenza”, insistono affinché la legge a favore dei risparmiatori abbandoni il concetto di misselling come criterio di ristoro affidando l’accertamento delle condizioni del diritto ad una agile e poco costosa struttura tecnica del Ministero dell’economia e finanze.
Chiedono che finalmente si riconosca a tutti i risparmiatori un indennizzo per l’esproprio del risparmio subito. Esproprio reso possibile anche dalle carenze delle istituzioni preposte che non hanno saputo tutelare il risparmio e disciplinare, coordinare e controllare l’esercizio del credito secondo il dettato costituzionale.
Si rammenta ancora una volta che le risultanze della commissione parlamentare di inchiesta e della commissione di inchiesta della Regione Veneto, ben documentano le carenze che hanno determinato, assieme alla mala gestio delle banche il fallimento delle stesse e che, dunque, legittimano un indennizzo a favore di tutti risparmiatori.
Coordinamento Associazioni banche Popolari Venete “don Enrico Torta”
Il presidente Andrea Arman
Azionisti Associati Banca Popolare di Vicenza
Il Vice Presidente Caterina Baratto
Centro Primo Soccorso Risparmiatori
Il presidente Aldo Walter Baseggio
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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