Black-out dei canali Rai, anche Zaia in pressing: “Serve una soluzione definitiva”

“L’accesso alla programmazione televisiva della Rai è un diritto di tutti i cittadini, nessuno escluso. Ci sono ancora molte famiglie che in Veneto hanno difficoltà nella ricezione del segnale; nelle ultime settimane la situazione è parzialmente migliorata ma restano nel nostro territorio molte le esclusioni dall’accesso all’informazione, alle trasmissioni di divulgazione scientifica e culturale o di intrattenimento. 

Una problematica che ricade sui cittadini, che pagano il canone, e svilisce anche il lavoro dei professionisti della Rai impegnati per realizzare i notiziari e i programmi. Sono certo che le strutture tecniche dell’azienda, il Ministero e le Autorità di riferimento completeranno il lavoro iniziato fino a raggiungere una soluzione totale del problema”.

Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, invita a una soluzione definitiva della frequente mancanza del segnale Rai in tutte le zone del Veneto, confermando, per quanto è di sua competenza, la più ampia disponibilità a collaborare da parte della Regione.

Un problema sollevato un anno fa dal sindaco di Sarmede, Larry Pizzol, il quale aveva riscontrato una totale assenza di ricezione dei canali Rai, prima solamente nelle ore serali poi anche durante il giorno. Una situazione che lede soprattutto la fascia anziana del paese. Ad oggi, ha fatto sapere il primo cittadino, “non si è sbloccato nulla. Anche durante il giorno, purtroppo, il segnale sparisce; va e viene”.

A farsi avanti è stata anche la comunità di Montebelluna quando, durante la seduta del 31 gennaio del consiglio comunale, il consigliere Pietro Dal Zotto, nelle comunicazioni iniziali, aveva segnalato i problemi di tanti montebellunesi con i canali della Rai. Nel frattempo il caso era stato portato in Parlamento dal deputato della Lega e sindaco di Tarzo Gianangelo Bof.

“Soprattutto il valore dell’informazione e con esso quello della libertà di informarsi non possono essere messi in discussione da problemi o difficoltà tecniche – aggiunge il presidente Zaia -. Come ho detto in altra occasione: l’accesso dei cittadini all’informazione è un caposaldo della democrazia e il segnale Rai è un caposaldo dell’informazione. L’assenza di segnale lede questo diritto di tutti come quello di godere degli altri contenuti.

È necessario proseguire fino alla soluzione definitiva perché non solo il lavoro dei giornalisti e dei professionisti della TV di Stato è in parte vanificato da questa limitazione ma anche perché ci sono cittadini che non sono messi in condizione di sfruttare un servizio per cui pagano. Soprattutto in questi tempi, in cui molti tirano la cinghia, non possiamo permetterlo” conclude il presidente.

La Lega continua il lavoro per riattivare il segnale Rai nella Pedemontana Veneta, ormai assente da troppi mesi. Ora, grazie alle nostre richieste, c’è l’impegno del Governo per il potenziamento di un importante trasmettitore sul Monte Venda e degli impianti collocati a quote medio basse sul margine delle Prealpi, con l’aiuto di micro trasmettitori e il passaggio di una rete al DVBT2 entro settembre. Importanti interventi che porranno fine al problema della mancanza di segnale. I veneti hanno diritto a un servizio pubblico efficiente su tutto il loro territorio”. Così il deputato trevigiano della Lega Gianangelo Bof, firmatario di un’interrogazione al ministro delle Imprese e del Made in Italy.

“A seguito anche dell’intervento del presidente Luca Zaia, ricordo che anche l’unione Montana delle Prealpi Trevigiane si è mobilitata nel 2023 a seguito di una mozione votata all’unanimità presentata dal sottoscritto. Auspico che il governo prenda sul serio la questione. Il diritto di accesso all’informazione pubblica deve essere garantito ai cittadini” afferma il consigliere comunale di Fregona Daniele Dal Mas, il quale ringrazia “il presidente Zaia e i molti amministratori che si stanno facendo portavoce della richiesta di risolvere il problema del digitale terrestre, poiché tra i cittadini della Pedemontana trevigiana che pagano il canone RAI si è fatta larga la sensazione di essere trattati come cittadini di serie B”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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