Bruciato il Drago di Vaia. L’artista: “Progettato per resistere al maltempo, distrutto dalla mano dell’uomo”

È bruciato nella notte il Drago di Vaia, l’opera d’arte realizzata dall’artista Marco Martalar, con il legno recuperato dalla tempesta Vaia.

Nonostante il tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco arrivati in località Magrè di Lavarone in pochi minuti, l’opera è bruciata in pochissimo tempo: “La notizia mi ha reso molto triste – commenta Martalar – non è ancora chiara la causa delle fiamme, ma pare che qualcuno gli abbia dato fuoco”.

L’incendio è scoppiato poco dopo le 21, orario in cui “nelle sere come quelle di ieri – prosegue l’artista – ci sono molte persone nella zona” spiega Martalar. Nelle vicinanze del Drago non è presente altro che possa aver scatenato l’incendio.

L’opera, alta circa sei metri e realizzata in legno di larice, è stata terminata nel 2021 dopo oltre tre mesi di lavoro: “Sono qui davanti in questo momento e dell’opera non è rimasto nulla – continua – sono deluso e amareggiato per quanto successo soprattutto perché avevo realizzato un’opera capace di resistere per molto tempo agli agenti atmosferici ma è bastata la mano umana per bruciare tutto”.

Il Drago di Vaia aveva fin da subito riscontrato un grande successo a livello nazionale: molti i visitatori che raggiungevano la zona montana di Lavarone per ammirare la maestà dell’opera.

“Ora è troppo presto per pensarci – conclude l’artista – non so se realizzerò un altra opera simile che possa prendere il posto del Drago”.

C’è grande sconcerto per l’incendio. Il Drago alato è stato realizzato con 3.000 viti e 2.000 scarti di arbusti provenienti dalla tempesta dell’autunno 2018, un evento che ha distrutto decine di migliaia di ettari di foreste alpine.

Il sindaco di Lavarone Isacco Corradi è intervenuto avviando una raccolta fondi su GoFundMe  per “rinascere dalle ceneri” e ripartire con il progetto.

“Con sacrificio ed impegno avevamo costruito un percorso ed un progetto educativo molto importante, purtroppo la stupidità umana ha rovinato qualcosa di bello… Molti ci hanno chiamato e in tanti questa notte hanno dato disponibilità ad aiutare (sto scrivendo direttamente dal drago qui guardando la cenere che ne resta)” commenta il primo cittadino.

“In molti stanno partecipando all’iniziativa del sindaco e in poche ore sono stati già donati oltre 6mila euro, ma le donazioni sono in continuo aumento. Non vogliamo darla vinta a chi ha fatto questo, dobbiamo ripartire più forti di prima. Come la caduta dell’Avez ha permesso di costruire il drago e avviare il progetto ANIMA, questo evento catastrofico sarà un ripartenza, una rinascita” conclude il sindaco di Lavarone.

(Foto: Edoardo Zaglia).
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