“Stiamo scherzando col fuoco, richiamo che scoppi la terza guerra mondiale” non usa giri di parole (come al suo solito) il filosofo Massimo Cacciari che di guerra, ma soprattutto di pace, ha parlato ieri sera, assieme al cardinale Matteo Maria Zuppi, in uno dei primi appuntamenti del Festival della Politica di Mestre.
Cacciari ha tracciato un parallelo diretto con l’inizio del secolo scorso, quando nessuna potenza era in grado di sopraffare le altre, vivendo in un costante stato di tensione, proprio come accade oggi all’interno dell’Europa.
“Un tragico errore portò al primo grande conflitto dell’epoca moderna,” ha spiegato l’ex sindaco di Venezia. In modo simile, ha proseguito, oggi ci troviamo in un momento storico altrettanto fragile: “Nessuno dei contendenti rappresenta una minaccia reale all’ordine globale e nessuno ha mire imperiali tali da compromettere la sopravvivenza dell’avversario, come fu per Napoleone o Hitler. Eppure, un semplice errore potrebbe scatenare un conflitto su scala internazionale.”
La possibilità di un conflitto appare tanto evitabile quanto pericolosa, dato che nessuna delle parti sarebbe in grado di annientare completamente l’altra. “La politica dovrebbe spingere verso il dialogo,” ha sottolineato Cacciari, “ma purtroppo questo non sta accadendo.”
L’analisi di Cacciari richiama le dinamiche precedenti allo scoppio della Prima guerra mondiale, quando nessuna potenza voleva realmente distruggere le altre. “Eppure, alla fine si fece la guerra,” ha osservato. “Se non si interviene per disinnescare l’escalation, l’incidente può sempre accadere, come l’attentato di Sarajevo, che innescò il conflitto globale.”
Oggi, in un clima di tensione massima, un missile lanciato per errore in una zona sbagliata potrebbe rappresentare la nuova Sarajevo. “E sarebbe una catastrofe,” ha concluso Cacciari. “Sembra che ci sia un perverso piacere nel continuare a giocare con il fuoco.”
Parla invece di speranza il Cardinale Zuppi che nei mesi più caldi del conflitto venne incaricato da Papa Francesco per trattare sulla pace tra Russia e Ucraina: “è una risoluzione che va sudata” aggiunge prima di salire sul palco allestito, causa pioggia, all’interno del chiostro del M9 di Mestre.
(Autore: Simone Masetto)
(Foto e video: Simone Masetto)
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