“Capisci ammè”: le Fiamme Gialle scoprono maxi frode fiscale sui bonus edilizi. Decreto di sequestro per 1,5 miliardi di euro

Le Fiamme Gialle scoprono maxi frode fiscale sui bonus edilizi
Le Fiamme Gialle scoprono maxi frode fiscale sui bonus edilizi

Militari della Guardia di Finanza di Asti hanno avviato questa mattina, insieme ai colleghi di Veneto, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Puglia, Toscana e Trentino Alto Adige l’esecuzione di un’Ordinanza di custodia cautelare del Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Asti nei confronti di 10 persone, per reati di associazione a delinquere, truffa nei confronti di Enti pubblici, riciclaggio, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, nel contesto di un’operazione chiamata “Capisci ammè”.

E’ in corso nel contempo l’esecuzione di un decreto di sequestro, anche per equivalente, ai fini della confisca, di crediti fiscali, profitti illeciti, immobili e altre disponibilità per oltre un miliardo e mezzo di euro. Settantatré le perquisizioni in corso in 18 province italiane con l’impiego di 150 finanzieri.

I primi passi delle investigazioni del Nucleo di Polizia Economico – finanziaria di Asti sul corretto utilizzo dei crediti fiscali per “Bonus edilizi” partirono da una segnalazione del Nucleo Speciale Entrate della Guardia di Finanza di Roma. L’indagine scattò tra agosto e settembre 2022 con l’analisi di banche dati, indagini bancarie, intercettazioni telefoniche e sopralluoghi, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Asti, e ha permesso di svelare la costituzione e cessione di ulteriori e più cospicui crediti di imposta sospettati di falsità.

Il prosieguo ha rivelato i tratti di una presunta truffa, ordita da una compagine in parte radicata ad Asti e con proiezioni principali in Veneto e Campania, che vede coinvolte 37 persone e 68 tra ditte e società. Il sodalizio farebbe capo a 17 persone, cittadini albanesi e italiani, dediti alla commissione, nel periodo 2021 – 2022, di una serie di frodi, riciclaggio, auto-riciclaggio e reati tributari; partendo dall’emissione di false fatturazioni per decine di milioni di euro, utilizzate non solo per documentare al fisco lavori edili mai realizzati, ma anche per riciclare proventi dell’illecita attività.

Questa enorme quantità di crediti fiscali, per 1,5 miliardi, sarebbe stata generata solo sulla carta, innanzitutto grazie all’opera di un commercialista con studio a Napoli e a un suo stretto collaboratore, cittadino albanese, di Schio (Vicenza): utilizzando partite Iva intestate perlopiù a prestanome, avrebbero inserito nei cassetti fiscali dell’Agenzia delle Entrate dati ritenuti non veritieri. I crediti di imposta, così creati dal nulla sulla piattaforma digitale, solo in parte sarebbero stati ceduti a terzi, per quanto sinora tracciato dalle indagini, e di questi una porzione monetizzata e trasferita all’estero.

Le indagini delle Fiamme Gialle proseguono per esaminare la documentazione acquisita nel corso delle perquisizioni, tuttora in corso, e per ricostruire i passaggi di denaro relativi ai crediti d’imposta ritenuti inesistenti, già oggetto di cessione/monetizzazione, anche attivando i canali di cooperazione internazionale.

(Foto: Fermo immagine da video Guardia di Finanza).
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