Caso “tamponi rapidi”, assolti Rigoli e Simionato

Il dottor Roberto Rigoli

Il dottor Roberto Rigoli e la dottoressa Patrizia Simionato, all’epoca dei fatti rispettivamente coordinatore delle Microbiologie del Veneto e direttrice generale di Azienda 0, sono stati assolti “perché il fatto non sussiste” dalla Giudice del Tribunale di Padova Laura Chillemi nel procedimento che li vedeva coinvolti per il caso “tamponi rapidi” emerso nel bel mezzo della pandemia da Covid-19. Le accuse erano di turbativa d’asta e falso ideologico.

“Alla soddisfazione si unisce un sentimento di tristezza – ha affermato l’avvocato Giuseppe Pavan, difensore di Rigoli, in una dichiarazione rilanciata dall’Ansa – perché nonostante gli sforzi del legislatore di consentire che il processo penale si svolga soltanto in presenza di un solido impianto accusatorio si è qui portata avanti un’accusa destituita di ogni fondamento e di ogni base scientifica. Per conseguenza il dottor Rigoli ha dovuto subire in questi anni un’immeritata gogna mediatica. Nessuno potrà restituire a lui e alla sua famiglia questo periodo di immotivata sofferenza”.

“Non appena appresa la sentenza, mi sono congratulato con la dottoressa Simionato e il dottor Rigoli. È una notizia bellissima: si ripristina e si ristabilisce la verità, dopo anni di insinuazioni, accuse e le peggiori cose che abbiamo sentito dire. Ho sempre difeso questi due professionisti della sanità del Veneto, e penso che questa sentenza rappresenti anche una giusta riabilitazione sociale verso persone che hanno sofferto molto. Si tratta di professionisti che hanno subìto pesanti conseguenze, anche sul fronte della salute, a causa di accuse impensabili e inimmaginabili”. Lo dichiara Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, dopo la sentenza di assoluzione nei confronti dei due dirigenti pronunciata.

“Voglio pubblicamente ricordare – ed è il caso di farlo – che, dinnanzi a Rigoli, ci troviamo di fronte a un medico che ha fatto il giuramento di Ippocrate e ha sempre dedicato il proprio impegno prioritario alla cura dei cittadini. Rigoli è stato una figura fondamentale nel delicato periodo del Covid, una persona che in un momento pandemico di grandissima incertezza ci ha permesso di andare oltre le difficoltà e gli ostacoli. È stato, ed è tuttora, una persona che ha messo a disposizione tutta la sua conoscenza a beneficio della comunità. Ricordo, inoltre, che il dottor Rigoli, allora primario della Microbiologia di Treviso, rinunciò completamente alla libera professione durante il Covid, dedicandosi anima e corpo ai pazienti. Il mio pensiero va anche alla dottoressa Simionato, una validissima manager che ho scelto di riconfermare come direttore generale a Vicenza. La dottoressa Simionato, in modo integerrimo e con grande determinazione, ha gestito Azienda Zero durante il Covid, affrontando ingenti volumi di lavoro relativi all’acquisto di materiali, appalti e tamponi, il tutto con assoluta trasparenza e professionalità”.

“Con questa sentenza trionfano la giustizia e la democrazia, e si rinnova la piena fiducia nella magistratura. Resta tuttavia l’amaro in bocca per la gogna pubblica e mediatica subita da questi due dirigenti, che sono stati letteralmente maltrattati dopo essersi impegnati in prima fila per la collettività. Auspico che i mass media, e tutti coloro che, spesso con troppa fretta, hanno puntato il dito contro questi due professionisti, riportando fatti e circostanze poi smentiti dalla sentenza, diano oggi il loro contributo per restituire pienamente l’onore alla dottoressa Simionato e al dottor Rigoli. È evidente che qualcuno ha voluto strumentalizzare l’inchiesta per ledere l’onorabilità di questi dirigenti e della Regione, ipotizzando presunti fatti illeciti o, peggio ancora, che fosse stata messa a rischio la salute dei cittadini. Tutto ciò è inaccettabile” conclude Zaia.

Via social, la sentenza è stata commentata anche dall’assessora regionale alla sanità Manuela Lanzarin: “Questo risultato dimostra quindi quanto l’operato dei due professionisti, in un periodo storico complesso come quello del Covid, sia stato corretto. Un impegno da parte loro mai mancato, che ha permesso di superare una pandemia senza precedenti. Apprendo questo esito finale con grande soddisfazione, la giustizia ha saputo riconoscere l’operato dei due grandi professionisti, che mai hanno lesinato impegno, ai quali auguro, per il bene comune, di continuare a lavorare con serenità per il nostro sistema sanitario”.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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