Nel punto stampa di oggi, martedì 5 maggio 2020, il governatore Luca Zaia ha fornito un nuovo aggiornamento sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 392328 tamponi (quasi 9 mila tamponi in più rispetto a ieri), 18402 positivi (29 in più rispetto a ieri), 6353 persone in isolamento (426 in meno di ieri), 1024 ricoverati (32 in meno di ieri), 98 terapie intensive (una in meno di ieri), 2743 dimessi (40 in più di ieri), 1207 morti in ospedale (13 in più di ieri e 1545 in totale) e i nati nelle ultime 24 ore sono 90.
La partita delle donazioni vede quasi 37 mila donatori per 57 milioni di euro donati per l’emergenza sanitaria in Veneto.
Sul tema degli spostamenti in Regione registrati ieri, lunedì 4 maggio 2020, il presidente Zaia ha parlato di 4 milioni 800 mila spostamenti (in linea con quelli del 9 marzo, prima delle misure di restrizione) per un più 61% di aumento rispetto ai picchi più bassi registrati nelle ultime settimane.
Sul tema delle aperture, invece, il governatore della Regione Veneto ha precisato che non c’è base giuridica per aprire prima, con una specifica ordinanza, negozi, saloni di parrucchiere, estetiste, barbieri e altre attività rimaste ferme: le autorità regionali venete stanno comunque lavorando e ragionando con il governo per delle aperture anticipate.
Per il presidente Luca Zaia, questa potrebbe essere l’occasione per dare competenze differenziate alle regioni, visto che in Italia la competenza sanitaria è in capo alla singola regione.
Questo ragionamento è stato sviluppato considerando anche la collaborazione delle parrucchiere e dei barbieri che hanno espresso la volontà di adeguare le loro attività in modo tale da rafforzare il contrasto alla diffusione del Coronavirus (con mascherine, guanti e altri presidi per la grande “coscienza della messa in sicurezza” di tutti gli operatori di questi settori).
“Spero – ha precisato il governatore del Veneto alla fine delle sue comunicazioni iniziali – si possa portare a casa l’obiettivo di avere le regioni delegate a decidere nei propri territori (una forma di autonomia che potrebbe essere utile visto che ogni regione ha la sua storia sanitaria)”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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