C’è grande attesa per la definizione dei membri della commissione di esperti che dovranno valutare i progetti per la “Città Veneta della Cultura”, il nuovo concorso della Regione Veneto per premiare ogni anno la città che più di ogni altra sarà capace di distinguersi nell’organizzazione di progetti culturali.
“Con questa legge – spiega il consigliere regionale Alberto Villanova -, che ho fortemente voluto e che è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale, i Comuni del Veneto potranno presentare le loro idee e sviluppare sinergie per sostenere iniziative culturali. Ora non ci resta che aspettare che l’assessore alla cultura porti in Giunta la delibera per definire la commissione di esperti e poi finalmente si potrà partire. Vediamo quale sarà la prima Città Veneta della Cultura”.
Il capogruppo della lista Zaia Presidente nel consiglio regionale del Veneto parla di una grande occasione di visibilità e valorizzazione per il patrimonio culturale, artistico e immateriale dei grandi centri ma anche dei piccoli borghi della Regione.
Tutto è partito lo scorso mese di aprile quando Villanova aveva depositato un progetto di legge per istituire, sul modello delle esperienze delle Capitali della cultura europea e nazionale, il titolo di “Città Veneta della Cultura”.
Il progetto del consigliere regionale pievigino vuole sostenere la capacità progettuale delle città venete per rafforzare la consapevolezza dell’importanza della cultura per la coesione sociale, l’innovazione e lo sviluppo economico della Regione.
Il titolo di “Città Veneta della Cultura” si potrà assegnare non soltanto ai grandi capoluoghi ma anche ai borghi più piccoli e meno conosciuti che custodiscono gioielli d’arte o di architettura oltre alle tradizioni locali.
Per il capogruppo della lista Zaia Presidente in Consiglio Regionale, inoltre, questa iniziativa potrebbe rappresentare una nuova vetrina per tanti piccoli centri che spesso sono ai margini dei normali flussi turistici oltre ad essere a rischio spopolamento.
Per raggiungere questo obiettivo sarà fondamentale il coinvolgimento delle comunità locali che saranno protagoniste anche nella valorizzazione del patrimonio immateriale fatto da tradizioni secolari, tecniche di coltivazione o produzione gastronomica e lingue antiche del Veneto.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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