“Siamo sconcertati dal fatto che nel Dpcm del 26 aprile non si faccia alcuna menzione a una possibile data di riapertura delle imprese di acconciatura ed estetica. L’ennesima dichiarazione in conferenza stampa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che lascia intendere uno slittamento del riavvio di tali attività a giugno, è intollerabile. Rappresenta una condanna a morte per l’intero settore”.
Queste le parole del presidente della Cna del Veneto, Alessandro Conte, davanti alla necessità di risposte diverse per il settore: “Chiediamo che i nostri appelli lanciati a più riprese in queste settimane non restino inascoltati e per questo chiediamo che acconciatori ed estetiste possano riprendere a breve la loro attività“.
“Il comparto, a tutela di clienti e dipendenti, può già offrire tutte le garanzie necessarie a riaprire saloni di acconciatura e centri estetici nella massima sicurezza – afferma Conte -, rispettoso delle più rigorose norme e procedure igienico-sanitarie”. Non a caso l’associazione nei giorni scorsi aveva elaborato un documento contenente le linee guida per la riapertura.
Il settore con 135 mila imprese e oltre 260 mila addetti, partecipa in maniera determinante all’economia italiana, oltre a essere essenziale per garantire il benessere della popolazione. In Veneto i servizi alla persona (parrucchiere, estetiste, tatuatori, centri massaggi,) rappresentano circa 13 mila e 350 imprese.
“E’ incomprensibile come nei loro confronti e nei confronti degli appelli lanciati dalle associazioni di categoria – spiega il segretario del Veneto, Matteo Ribon – ci sia stata una totale disattenzione da parte del Governo. Per questo chiediamo di lanciare un messaggio immediato rassicurando le imprese sulla definizione di una prossima, e certa, riapertura”.
(Fonte: CNA Veneto).
(Foto: web).
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