C’è una guerra invisibile che si combatte lontano dalle trincee. Si fa con le parole, con i codici cifrati, con le immagini che plasmano le coscienze. È la guerra delle notizie, che determina le sorti dei conflitti tanto quanto i colpi che vengono sparati.
Fino al 28 giugno 2026 il MeVe – Memoriale Veneto della Grande Guerra ospita “Comunicare in guerra. Segnali. codici, propaganda”, una mostra che attraversa due secoli di messaggi, strategie di propaganda e tecnologie militari: dal primo telegrafo di Marconi ai satelliti GPS, dalla macchina Enigma ai manifesti che hanno mobilitato intere nazioni.
L’esposizione nasce e si realizza nell’ambito della Legge Regionale 25/2022, con cui la Regione del Veneto ha istituito il programma pluriennale “La Grande Guerra infinita”, volto a valorizzare il patrimonio storico e culturale legato al primo conflitto mondiale e a promuovere una cultura di pace e consapevolezza civica attraverso mostre, attività didattiche e reti museali diffuse. Oltre al MeVe la mostra è diffusa, affrontando temi e contenuti specifici attinenti alla “Comunicazione in Guerra” in altri otto musei storici della regione.
La mostra al MeVe racconta non solo la Grande Guerra ma anche i conflitti moderni, attraverso oggetti, immagini e parole che riannodano i fili del passato e del presente.
SEGNALI, CODICI, PROPAGANDA
L’esposizione si articola lungo tre grandi direttrici narrative: Segnali, Codici, Propaganda. Tre parole chiave per leggere la storia della comunicazione bellica e dei suoi protagonisti.
SEGNALI – Prima della radio c’erano i colombi viaggiatori. Prima del GPS, le bandiere e i falò sulle montagne. Questa sezione racconta l’evoluzione tecnologica che ha reso il mondo connesso: dai telegrafi da campo della Grande Guerra ai moderni sistemi di trasmissione satellitare.
Tra i reperti spiccano il prototipo del primo telegrafo di Guglielmo Marconi e la Marconiphone V2, il radioricevitore a valvole che portò la voce del mondo nelle case degli italiani.
CODICI – Ogni guerra ha la sua lingua segreta. La sezione “Codici” svela i meccanismi dello spionaggio moderno: dalla macchina Enigma, simbolo della Seconda guerra mondiale, ai codici Morse battuti sotto il fuoco nemico.
Telefoni militari, cifrari, manuali di crittografia e strumenti dell’intelligence mostrano come matematici e linguisti siano diventati i nuovi soldati invisibili.
PROPAGANDA – Il fronte più sottile è quello dell’immaginario. Manifesti, cinegiornali, canzoni, radio e giornali di trincea raccontano la guerra come spettacolo e narrazione.
La propaganda è la madre delle fake news: lo strumento con cui i governi hanno orientato le opinioni, manipolato i sentimenti e costruito l’idea stessa di patria e di nemico.
In mostra, materiali d’epoca e audiovisivi originali che rendono visibile il lato psicologico dei conflitti.
PIÙ di 150 OGGETTI da 7 MUSEI E TANTI COLLEZIONISTI PRIVATI
Più di 150 reperti originali arrivano da musei e collezioni italiane d’eccellenza:
- Museo Storico della Comunicazione – Ministero delle Imprese Made in Italy
- MITAG Museo Storico della Grande Guerra – Rovereto (TN)
- Museo del 7° Alpini – Sedico (BL)
- Museo del Forte Tre Sassi – Cortina d’Ampezzo (BL)
- Museo del Colombo Viaggiatore – Reggio Emilia
- Museo delle Forze Armate 1914-1945 – Montecchio Maggiore
- Museo Storico di Alano – Comune Setteville
- Museo della Terza Armata di Padova
- Tipoteca Italiana – Cornuda
- Museo del Tempio – Votivo Lido di Venezia
Tra i pezzi più rari: la macchina Enigma, una macchina da scrivere Torpedo nazista, numerosi apparati radio militari, cartoline e materiali di propaganda, che raccontano l’evoluzione di una comunicazione sempre più globale.
LA MOSTRA DIFFUSA
Comunicare in guerra non si ferma a Montebelluna. È il cuore pulsante di una mostra diffusa, una rete che coinvolge musei storici del Veneto, tra cui il Museo del Volo – Castello di San Pelagio (PD), il Museo della Bonifica di San Donà di Piave (VE), il Museo della Prima Guerra Mondiale di Canove di Roana (VI), il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza, il Museo Civico delle Forze Armate di Montecchio Maggiore (VI) e il Tempio Votivo del Lido di Venezia.
Dal MeVe ai Musei Storici della Regione Veneto la mostra continua con il seguente programma:
- Museo Batteria V. Pisani, Ca’ Savio (VE)
Telemetria e comunicazione nel sistema difensivo di Cavallino Treporti
18 ottobre 2025 – 27 settembre 2026
- MUB – Museo della Bonifica, San Donà di Piave (VE)
La comunicazione nella Grande Guerra tra tecnologia e propaganda
8 novembre 2025 – 27 settembre 2026
- Museo Civico delle Forze Armate 1914-1945, Montecchio Maggiore (VI)
Più la penna che la spada. Rescripta manent
9 novembre 2025 – 29 marzo 2026
- Museo del Risorgimento e della Resistenza – Villa Guiccioli, Vicenza
Grande Guerra: Giornalismo, comunicazioni e servizio postale negli anni 1915-18
dicembre 2025 – giugno 2026
- Museo della Prima Guerra Mondiale, Canove di Roana (VI)
Echi, suoni e luci della Grande Guerra
dicembre 2025 – settembre 2026
- Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea, Padova
La propaganda del prestito nazionale
30 gennaio – 28 giugno 2026
- Tempio Votivo, Venezia Lido
Comunicare la guerra a Venezia. Voci per mobilitare, rassicurare, resistere
3 marzo – 30 settembre 2026
- Museo del Volo – Castello di San Pelagio, Due Carrare (PD)
Il volo della Serenissima e i tre colori della libertà
9 agosto – 29 novembre 2026
LE ATTIVITÀ DIDATTICHE DEL MEVE
Il MeVe non è solo un museo: è un grande laboratorio di esperienze, dove la storia si tocca, si ascolta e si decifra. Anche la mostra Comunicare in guerra diventa così un terreno di gioco e di scoperta per gli studenti, con una ricca offerta di attività didattiche (visite, laboratori, role play) pensate per le scuole di ogni ordine e grado.
Tutte le attività sono condotte da educatori professionisti e si adattano all’età dei partecipanti. Durano da 1 a 2 ore e possono essere abbinate a visite guidate o role play immersivi.
L’obiettivo è sviluppare competenze trasversali – dal pensiero critico alla cittadinanza digitale – e far comprendere che la comunicazione, in tempo di guerra come in tempo di pace, è sempre una forma di potere.
Prenotazioni: 0423 617480 – didattica@museomontebelluna.it – www.memorialegrandeguerra.it
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: MeVe)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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