Conclave, giorno 1: fumata nera dopo una lunga attesa

Nella sera romana spunta la fumata nera: oggi il conclave non ha eletto il nuovo papa

Esito scontato: fumata nera. Il nome del nuovo Papa ancora non c’è. Oggi mercoledì pomeriggio si sono aperti ufficialmente i lavori del Conclave. Per la prima fumata nessuna sorpresa: come previsto, l’esito del primo voto è stato negativo. La “novità” è stata casomai rappresentata dai tempi.

Dal comignolo della Cappella Sistina il fumo si è alzato copioso alle 21, quindi ben più tardi di quanto inizialmente ipotizzato da molti: un fumo nettamente scuro, che ha fugato immeditatamente ogni dubbio. Nessuno dei 133 cardinali riuniti in Conclave ha ricevuto, nell’unica votazione odierna, i due terzi del quorum, ossia gli 89 voti necessari per essere eletto.

Servono dunque nuove votazioni: si ricomincia domani giovedì con due turni al mattino, ai quali, se ne necessari, ne seguiranno altri due nel pomeriggio. La prima fumata avverrà entro le 12 (con primo voto alle 10.30) e la seconda entro le 19 (con primo voto alle 17.30). Se nera, la fumata potrà avvenire solo alla fine dei due scrutini, dunque alle 12 o alle 19. Se bianca, potrà ovviamente avvenire in qualsiasi fase, cioè anche dopo i primi voti, ossia alle 10.30 o alle 17.30.

La cronaca della prima giornata

Il Conclave è iniziato alle 16.30 con la processione verso la Sistina, le litanie, i canti e la preghiera, e infine la pronuncia della formula latina “Extra omnes”, ovvero “Fuori tutti”. Dopo la processione da Casa Santa Marta alla Cappella Paolina, e da lì verso la Sistina, la chiusura delle porte del tempio michelangiolesco ha sancito l’esclusione di tutti i non-addetti ai lavori del conclave, e l’inizio delle procedure di voto.

In mattinata si era tenuta la messa “pro eligendo Romano Pontifice” nella Basilica di San Pietro, presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re. Nella sua omelia aveva ricordato che fanno parte della missione del nuovo pontefice l’impegno per la crescita della comunione a ogni livello e la volontà di “mantenere l’unità della Chiesa” nel rispetto delle diversità.

In un mondo “che tende a dimenticare Dio”, Re ha esortato alla preghiera perché il nuovo Papa “sappia risvegliare le coscienze di tutti e le energie morali e spirituali”. Non è passato inosservato all’attenzione mediatica lo scambio di sorrisi e l’abbraccio caloroso tra Re e il cardinale Pietro Parolin, 70enne vicentino dato al momento come favorito, durante lo scambio della pace nella messa: “Auguri… e doppi” ha detto Re.

(Autrice: Beatrice Zabotti)
(Foto e video: Beatrice Zabotti)
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