Crisi umanitaria in Bosnia. L’opposizione in Consiglio regionale: “Il Veneto non rimarrà a guardare”

“Il Veneto riconosce ufficialmente il dramma che si sta svolgendo in Bosnia e assume l’impegno ad aprire un corridoio umanitario regionale”: con queste parole i consiglieri regionali Cristina Guarda (Europa Verde), Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Andrea Zanoni del Pd e Arturo Lorenzoni, portavoce dei gruppi di opposizione, riassumono il significato della mozione approvata dal Consiglio regionale del Veneto sul tema dei migranti in Bosnia-Erzegovina.

Il Consiglio regionale del Veneto, infatti, ha approvato trasversalmente la mozione presentata da questi consiglieri regionali per sollecitare interventi da parte della Regione per trovare una soluzione alla catastrofe umanitaria che si sta consumando a pochi chilometri dall’Italia.

“Abbiamo chiesto alla Giunta di impegnarsi ad apprestare, anche attraverso l’apertura di propri canali per la raccolta di donazioni, nonché sollecitare e sostenere, interventi di solidarietà – spiegano i consiglieri – al fine di garantire ai migranti che attualmente si trovano in Bosnia-Erzegovina l’avvio di servizi di accoglienza, supporto psico-sociale, protezione dell’infanzia, tutela dell’igiene e distribuzione di cibo e di beni necessari”.

Non è possibile voltare le spalle alle vittime della rotta balcanica di migranti – proseguono i quattro consiglieri di opposizione -, spesso in fuga da scenari di guerra e persecuzione, e che avrebbero pieno diritto alla protezione internazionale. Dispiace solo che si sia voluto cancellare il riconoscimento dell’illegalità dei respingimenti al confine italiano che da un anno e mezzo macchiano il Governo italiano di violazione del diritto di asilo”.

Il testo approvato ricorda che attualmente sono 9 mila le persone che cercano di raggiungere la Croazia, Paese membro dell’Unione europea, per entrare in Europa occidentale, e che sono bloccate in Bosnia a causa dei respingimenti effettuati, anche in modo violento, dalle autorità al confine.

Migliaia di persone sono costrette a sopravvivere in condizioni disumane, famiglie con figli minori cercano protezione tra i campi al gelo o in fabbriche dismesse.

Il luogo simbolo di questa tragedia è Lipa, un campo nato come struttura temporanea per gli isolamenti dei migranti sospetti o positivi al Covid, ma che si è trasformato poi – osservano i consiglieri veneti – in una struttura infernale definitiva priva di acqua potabile, riscaldamento o elettricità. Nonostante il grido d’aiuto lanciato da tante organizzazioni umanitarie, l’Europa appare indifferente alle richieste di aiuto”.

Per le forze d’opposizione in Consiglio regionale, con l’approvazione della mozione la Giunta si impegnerà anche a sollecitare le istituzioni nazionali ed europee affinché trovino una soluzione immediata all’emergenza umanitaria.

Inoltre, i consiglieri hanno espresso la loro solidarietà ai volontari internazionali delle associazioni e delle organizzazioni che stanno soccorrendo migliaia di civili in difficoltà.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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