Nascite straordinarie e nuovi arrivi per la riapertura del Parco Natura Viva di Bussolengo, che il 1° marzo inaugura il 55esimo anno a difesa della biodiversità.
Novità che, in alcuni casi, si potranno solo spiare almeno fino alla metà del mese, quando i nuovi arrivati saranno pronti per debuttare nei reparti esterni.
Grazie alle telecamere interne, si sono potuti sbirciare i due baby ocelot alle prese con le prime goffe esplorazioni.
Lontano dai riflettori invece quello che accade in casa crisocioni, dove mamma Pàlida tiene sotto strettissima sorveglianza i suoi piccoli di 15 giorni, spostandoli spesso e lasciando al solo staff il privilegio di monitorarli costantemente.
In questo periodo non c’è rifugio più sicuro del marsupio delle mamme canguro.
Tuttavia, questo avviene solo per chi risulta ancora di dimensioni compatibili: su tre piccoli, al più grande è toccato uscire definitivamente, al mezzano non rimane ancora molto spazio, mentre l’ultimo arrivato ha appena iniziato a mettere la testa fuori dalla tasca.
Tra le new entry anche ospiti appena arrivati dall’estero: dallo zoo di Madrid è sbarcata la futura compagna del formichiere gigante Kanuku, che avrà ancora bisogno di ambientarsi prima di iniziare la conoscenza del padrone di casa.
I due formeranno l’unica coppia d’Italia di questa specie vulnerabile di estinzione.
Per quanto riguarda i cercopitechi barbuti, invece, Kamili ha trovato subito gradevole la compagnia del francese Gaston e i due ora vivono insieme spazi e quotidianità.
“Il nostro compito – spiega Cesare Avesani Zaborra, ceo del Parco Natura Viva – è costituire una riserva genetica per le popolazioni animali che in natura vanno scomparendo. La Iucn (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) calcola che, solo nel primo decennio del 2000, in centro-sud America si sia perso il 30% di individui di formichiere gigante, principalmente a causa degli incendi appiccati per bruciare la foresta e aprire nuove produzioni agricole”.
“È un animale lento – conclude -, che in questi casi non ha scampo. E se ci si sposta di continente, la situazione non cambia: tra Congo, Uganda e Rwanda, il declino del cercopiteco barbuto è dovuto principalmente alla distruzione dell’habitat, che sta facendo spazio a miniere e agricoltura. E al bushmeat, ovvero la caccia per consumo alimentare”.
Giornata mondiale della fauna selvatica
Per raccontare al pubblico cosa accade nei luoghi di origine degli animali, il primo appuntamento è fissato per domenica 3 marzo, in occasione della Giornata Mondiale della Fauna Selvatica.
“Adulti e bambini – spiega Katia Dell’Aira, responsabile del settore educativo del Parco Natura Viva – potranno dialogare a tu per tu con i ricercatori che lavorano in campo. Il tema quest’anno è ‘tecnologia digitale a servizio della conservazione della natura’. Allestiremo dunque una postazione con termocamere, camere-trap e droni. Tutti strumenti che rendono possibile il monitoraggio di ecosistemi e individui allo stato selvatico, aggiungendo informazioni preziose per la loro conservazione”.
(Foto e video: Parco Natura Viva – Elena Livia Pennacchioni).
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