Non una semplice piazzola d’atterraggio sopraelevata, ma una base operativa HEMS, ovvero un eliporto certificato, dotato di hangar e di sala di controllo, è operativa a Pieve di Cadore: potrà atterrarci il mitico Falco, l’elisoccorso dell’Ulss 1, ma c’è posto anche per un altro velivolo ed è doppio anche lo spazio interno per lo stazionamento nell’hangar.
Le particolarità tecniche di questa piattaforma la rendono un unicum non solo in Veneto ma anche in Italia: la pista e la rampa sono infatti riscaldate, dotate di motori antincendio e di pannelli solari.
Una base da oltre 3 milioni di euro, iniziata nel 2020, non senza qualche complicazione, in completamento nelle finiture ma operativa a partire dal suo taglio del nastro, oggi, giovedì con la presenza di varie autorità politiche, tra cui il presidente della Regione Luca Zaia, i suoi assessori Manuela Lanzarin e Gianpaolo Bottacin, la direttrice generale dell’Ulss Dolomiti Maria Grazia Carraro e il sindaco di Pieve di Cadore Giuseppe Casagrande, ma anche lo staff del Suem e del Soccorso Alpino, oltre che altre autorità militari e civili.
Per l’Ulss sono state 63 mila le chiamate al Suem nel 2021 e 900 i voli dell’elisoccorso, mentre sono già 726 da gennaio al 31 luglio: questi numeri sono stati portati a testimoniare quanto il territorio abbia avuto bisogno di questa base e del potenziamento del servizio che, grazie appunto a questa struttura, potrebbe attivarsi anche in versione notturna, previo un periodo di sperimentazione e allenamento all’uso dei visori notturni e delle procedure. “È stata un’opera che abbiamo voluto tutti in modo intenso – spiega la direttrice generale Carraro. – Questa è una base sopraelevata operativa a tutti gli effetti con tutte le autorizzazioni necessarie, certificata come eliporto, tra l’altro la prima in Italia che ha un hangar in elevazione, ovvero un edificio dove si possono operare lavori di manutenzione e rifornimento carburante.
È un’opera complessa, non solo come questione edile ma anche come impiantistica: devo fare un ringraziamento anche all’Enac, ai Vigili del fuoco e altre autorità per il rilascio delle autorizzazioni. La base guarda sicuramente al futuro, guarda una vallata che vuole accogliere non soltanto le necessità delle persone di questo territorio ma anche ai turisti”.
“Per noi, persone di montagna, – ha detto il sindaco di Pieve di Cadore, Casagrande, parlando anche a nome dei tanti sindaci della zona presenti – è estremamente importante avere un servizio medico efficace, perché vivere in montagna è difficile, presenta difficoltà che in pianura non ci sono: anche perché, e queste comunità lo sanno bene, avere un servizio medico di qualità significa anche contrastare lo spopolamento di queste valli”.
La base è stata dedicata al dottor Angelo Costola ovvero colui che ha portato, prima di tutto nel bellunese, l’operatività del servizio di elisoccorso: Costola ha iniziato a lavorare in sanità nel 1975 e c’è stato fino al 2010, scomparendo nel 2015. Il presidente Zaia l’ha definito una figura “iconica”, capace di intuire che portare il medico in prossimità del malcapitato durante gli interventi del Suem poteva essere un’azione strategica, specie per l’esperienza in montagna.
“Dovete essere orgogliosi del fatto che nel 1990 il Suem partì in via sperimentale a Verona e qui – ha spiegato Zaia – Questo è un hub di riferimento che consente a due elicotteri contemporaneamente di lavorare e ci consente di iniziare a partire con gli addestramenti in volo notturno che significa atterrare in qualsiasi posto anche senza luce solare. È una grande strategia ed è quello che vogliamo fare anche in provincia di Verona”.
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