La Regione Veneto ha preparato una delibera, definita dal governatore Zaia strategica, programmatoria e di visione, che prevede la riorganizzazione della rete ospedaliera e della rete territoriale delle Rsa (Residenze sanitarie assistenziali).
Si parla di circa 100 milioni di euro sul tavolo per realizzare importanti novità: i pronto soccorso non avranno più le tende che saranno sostitute da manufatti e da ampliamenti per creare dei percorsi separati tra gli eventuali infetti da Coronavirus (ma anche per altre patologie) e gli accessi ordinari.
Per quanto riguarda le terapie intensive, in Veneto ci sono 825 posti che possono arrivare a mille per via dei respiratori disponibili nei magazzini.
“Ora vogliamo stabilizzare e rendere organiche e strutturali queste postazioni – ha precisato il presidente della Regione Veneto – così come è accaduto per le terapie semintensive”.
Inoltre, sarà potenziato il Suem (Servizio di urgenza ed emergenza medica) per rafforzare ulteriormente tutta la rete ospedaliera (mille posti in più tra infermieri di famiglia e infermieri nelle Unità speciali di continuità assistenziale).
Nelle residenze sanitarie assistenziali si introdurrà una figura nuova: il direttore sanitario, nominato dalla stessa Regione Veneto, oltre al medico coordinatore e al medico curante.
Il progetto prevede anche delle strutture residenziali, nell’ambito delle Rsa (una per ogni Ulss), dedicate ai pazienti Coronavirus o in occasione di altre pandemie.
“Si tratta di una delibera epocale per il Veneto – ha affermato il governatore Zaia – che si è potuto costruire semplicemente per un motivo: per l’esperienza. Se fossimo partiti da una sanità diroccata, organizzata male oppure tarata male rispetto a questo momento storico, non saremmo riusciti a presentare questa delibera. Questa delibera è la sublimazione di un percorso: nel corso di questi 124 giorni abbiamo capito che si può fare sempre di meglio e che si può sempre perfezionare di più”.
“Siamo ragionevolmente convinti che, se dovesse tornare il Coronavirus, con questa delibera saremmo ancora più performanti – conclude – Noi siamo orgogliosi di questa delibera perché cambia ulteriormente il corso della storia. Chi vuole essere vincente, chicchessia si dovesse occupare di sanità in Veneto da qui ai prossimi cinque anni, dovrà cambiare ancora la sanità. Non c’è di peggio della staticità nella programmazione e nella gestione sanitaria”.
Continuano le attestazioni di stima nei confronti della Regione Veneto per aver dedicato ai bambini una parte importante durante i punti stampa sull’emergenza Coronavirus, rendendo più familiare questa realtà ai minori.
Il presidente Zaia ha dichiarato di aver sentito in mattinata il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che ha confermato la volontà di provvedere alla convocazione delle urne per il 20 e 21 settembre 2020 (mentre si vorrebbero aprire le scuole il 14 settembre ma il governatore del Veneto non ha ancora confermato nulla).
Zaia ha ribadito la difesa del tema dell’autonomia e l’importanza del fatto di condividere questa battaglia per poter correre insieme alla sua squadra alle prossime elezioni.
Questi i dati del bollettino di oggi, mercoledì 24 giugno 2020, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 899.098 tamponi (quasi 11 mila in più di ieri), 19.253 positivi (3 positivi in più di ieri), 741 persone in isolamento (17 in meno di ieri), 216 ricoverati in area non critica (5 in meno di ieri), 11 persone in terapia intensiva (un solo paziente Covid su 11 terapie intensive), 2.004 morti in totale (numero invariato da ieri), 1.425 morti in ospedale, 3.552 dimessi (5 in più di ieri) mentre i nati nelle ultime 24 ore sono 99.
Per quanto riguarda il tema delle donazioni, si registrano 39.147 donatori e mancano 126 mila euro per arrivare a 58 milioni di euro donati.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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