È un momento complicato quello che sta vivendo dal punto di vista politico l’Italia, dopo che nella giornata di ieri il presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi ha rassegnato le dimissioni. La causa è l’ormai noto “strappo” del movimento 5 Stelle sul decreto aiuti al voto in Senato. In serata il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha respinto le dimissioni e rimandato il premier per comunicazioni alle camere la prossima settimana.
Sono in molti a domandarsi come si possa uscire da questa situazione che, visti i problemi economici e sociali di molte famiglie, arriva nel momento peggiore possibile. Scenario che diventa drammatico se a questi problemi vanno aggiunte le tensioni internazionali dovute al conflitto ucraino e alla difficile reperibilità di alcune materie prime e generi alimentari e i timori legati alla perdurante siccità.
È stato lo stesso presidente del Veneto Luca Zaia, a margine degli stati generali di Anci Veneto a Vicenza, a ricordare come Draghi “secondo Forbes risulti la 18esima persona più influente a livello mondiale e che piaccia o no ha dato all’Italia uno standing che prima non aveva”. Importanza fondamentale per risolvere questo momento complicato per molte famiglie e imprese.
“Da questa confusione si esce solamente con la serietà – continua – a me sembra che sia sparita visto e considerato che ci sono delle priorità e anche la politica deve avercele. Quella fondamentale in questo momento è pensare ai cittadini che soffrono”.
“Questa confusione – prosegue il presidente – l’ha creata il Movimento 5 Stelle proprio in un momento in cui si stava votando un provvedimento (che ha raggiunto comunque la maggioranza ndr) non irrilevante. Si parla di 15 miliardi di aiuti a famiglie e imprese. Bisogna anche ricordare che noi, come Lega, abbiamo votato la fiducia a Draghi”.
“Non sono un addetto ai lavori – continua Zaia – e ho già molto a cui pensare in Veneto. Ma la preoccupazione è forte viste anche le numerose partite che abbiamo in piedi con il governo e che ora rischiano di arenarsi”.
Duro con gli esponenti del Movimento 5 Stelle anche il presidente dell’intergruppo Lega-Liga Veneta in Consiglio regionale, il pievigino Alberto Villanova: “La crisi di governo in un momento così delicato e difficile del Paese è una scelta scriteriata voluta dal Movimento 5 Stelle e che pagheremo tutti a carissimo prezzo. I grillini dimostrano ancora una volta tutta la loro inesperienza e incapacità politica. Il presidente Draghi era invece un baluardo di garanzia istituzionale e serietà internazionale. Se l’Italia resterà in questo limbo di incertezza, sarà un autunno di tempesta per la nostra nazione. E purtroppo, ancora una volta, a farne le spese sarà il popolo veneto: si rischia infatti di bloccare il processo di riforma dell’Autonomia del Veneto. Tutto questo è inaccettabile”.
“Si deve votare subito per arrivare ad approvare la Legge Finanziaria entro fine anno: si può fare – sostiene il senatore cadorino Luca De Carlo, coordinatore veneto di Fratelli d’Italia – . “Basta teatrini, come quelli del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico; è molto meglio andare a votare subito piuttosto che vedere ancora la nazione bloccata in discussioni su temi che poco interessano agli italiani mentre le crisi e le difficoltà per famiglie e imprese aumentano”.
(Foto: Qdpnews.it).
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