È stato presentato oggi nella Cantina Collalto di Susegana il progetto “La tradizione agricola delle dimore storiche”, promosso da Confagricoltura Treviso e Confagricoltura Belluno, in collaborazione con l’Associazione Ville Venete e con il contributo della Camera di Commercio di Treviso – Belluno|Dolomiti.
Il progetto nasce per valorizzare dal punto di vista turistico e agroalimentare siti di interesse culturale e architettonico che abbiano un’azienda agricola collegata in piena attività, attraverso lo sviluppo di contenuti e strumenti funzionali sia alla promozione del territorio che alla formazione di un una community: l’obiettivo è offrire ai turisti un ulteriore incentivo per visitare e vivere concretamente il territorio trevigiano e bellunese.
L’iniziativa vuole inoltre evidenziare il ruolo chiave che la diffusione di abbazie, castelli e delle ville progettate da Andrea Palladio e dai grandi architetti della Serenissima ha ricoperto nello sviluppo dell’agricoltura locale e nella creazione di un nuovo assetto paesaggistico, costruito sul virtuoso equilibrio tra natura, esigenze estetiche ed economiche. Un connubio tuttora ben rappresentato dal territorio trevigiano e bellunese, dove la vocazione agricola e quella vitivinicola sono un fiore all’occhiello, dove il paesaggio è modellato dall’attività agricola, e dove le dimore storiche sono preziosi scrigni di cultura disseminati nelle campagne.
Hanno preso parte all’evento Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi (presidente di Confagricoltura Treviso); Diego Donazzolo (presidente di Confagricoltura Belluno); Federico Caner, assessore Regionale a Fondi UE – Turismo – Agricoltura – Commercio estero; Mario Pozza (presidente Camera di Commercio Treviso-Belluno|Dolomiti); Isabella Collalto de Croÿ (presidente Associazione Ville Venete) e i rappresentanti delle ville protagoniste del progetto, selezionate grazie alla collaborazione con l’Associazione Ville Venete, dal 1979 impegnata nella tutela e valorizzazione di un patrimonio unico che conta oltre 4.300 ville censite sul territorio di Veneto e Friuli Venezia Giulia (3.971 in Veneto, di cui 984 nelle province di Treviso e Belluno).
A seguire l’intervento del prof. Edoardo Demo (Università di Verona), dedicato al rapporto tra dimore storiche e attività agricola e, infine, la proiezione del video-documentario completo (qui il video) realizzato per la promozione – a livello regionale e provinciale – dei siti.
“Con questo progetto abbiamo voluto promuovere le tante dimore storiche presenti sul territorio trevigiano e bellunese, capaci nel corso dei secoli di mantenere la vocazione originaria grazie alla propria azienda agricola: meraviglie di interesse storico-culturale, ma al tempo stesso protagoniste attive del settore agricolo e vitivinicolo locale. Ringrazio l’Associazione Ville Venete, i proprietari delle dimore storiche partecipanti – che da generazioni contribuiscono a valorizzare e tutelare le nostre campagne, modellandone i suggestivi paesaggi – e la Camera di Commercio di Treviso – Belluno|Dolomiti per aver sposato l’iniziativa” afferma Gallarati Scotti Bonaldi.
“Tramite la creazione di contenuti digitali studiati ad hoc ci proponiamo di diffondere l’interesse per le dimore storiche con attività agricola attraverso le agenzie di promozione turistica del territorio e gli enti di valorizzazione del patrimonio agroalimentare locale – spiega Donazzolo -, al fine di creare un ulteriore incentivo per il turista consumatore a visitare, e vivere concretamente, il territorio trevigiano e bellunese. Oltre al video documentario, verranno creati più contenuti video specifici a supporto per creare una “community” che rappresenti il progetto e ne sia portavoce”.
“Questo progetto – dichiara Caner – è perfettamente in linea con la volontà dell’amministrazione regionale di valorizzare sotto un’unica regia due comparti fondamentali dell’economia veneta: l’agricoltura e il turismo. Un binomio nel quale crediamo fortemente: cibo, vino, prodotti locali, così come la tradizione agricola, sono straordinari ambasciatori del made in Veneto nel mondo e rappresentano dei forti attrattori turistici”.
“In questi anni – prosegue l’assessore – è cresciuta nella nostra regione la consapevolezza di poter offrire, tanto al mercato domestico quanto a una platea internazionale, un’offerta turistica originale, di qualità e in linea con le rinnovate esigenze di sicurezza. Se nel mese di agosto l’area delle Colline del Prosecco ha fatto registrare oltre 60 mila presenze, con una crescita del 19 per cento di arrivi in più rispetto al 2019, è anche grazie alla riconversione all’ospitalità di alcune grandi e affascinanti dimore storiche nei comuni trevigiani e bellunesi”.
“Un plauso – conclude Caner – al progetto di Confagricoltura Treviso e Belluno che, con il sostegno della Camera di Commercio, dimostra come la vocazione agricola e vitivinicola di questo territorio possa trasformarsi in un importante volano turistico”.
“Bellezza e impresa sono due termini che insieme rappresentano al meglio i nostri territori. – sostiene Pozza – Le dimore storiche che hanno modellato un territorio vocato all’agricoltura e alle lavorazioni continuano ad essere fulcro di un’economia della bellezza paesaggistica e delle culture famose in tutto il mondo. Un plauso a Confagricoltura Treviso e Belluno per questa progettualità che, come Camera di Commercio, abbiamo deciso di sostenere finanziariamente e che promuoveremo nei grandi eventi internazionali in programma per maggio e settembre di quest’anno”.
“La tradizione agricola delle dimore storiche, progetto tanto originale quanto interessante, promosso da Confagricoltura Treviso e Confagricoltura Belluno, grazie al contributo della Camera di Commercio Treviso-Belluno|Dolomiti non poteva essere un’iniziativa più felice. – commenta Isabella Collalto de Croÿ – Le Ville Venete, rappresentate dall’Associazione per le Ville Venete finalizzata alla promozione e valorizzazione culturale, storica, architettonica e turistica di questa nostra realtà unica e irrepetibile, sono nate come centri agricoli delle famiglie veneziane in terraferma. Ritrovare questi due elementi fondamentali, nascita delle Ville Venete e il loro legame con la terra attraverso una vera e propria attività agricola, in un unico progetto significa confermare l’attualità di un progetto nato nel ‘500. Un’occasione importante per promuovere la Civiltà delle Ville Venete che non è solo architettura, arte e cultura ma è anche paesaggio, agricoltura, comunità e azienda”.
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