“Un fenomeno in continuo aumento che preoccupa, perché coinvolge persone sempre più giovani, che hanno accesso a sostanze stupefacenti con estrema facilità e ad un costo piuttosto contenuto. Ad allarmare è la pratica sempre più frequente del mix di sostanze, abbinata ad alcolici e alla guida in stato di ebrezza, distratti dal telefonino, in particolare nel fine settimana. È importante creare spazi neutrali a cui le famiglie possano approcciarsi per chiedere consiglio e sostenere la rete delle agenzie educative, come scuola e società sportive, attraverso un approccio multidisciplinare che metta insieme pubblico e privato, per contrastare una situazione di allerta sanitaria, oltre che sociale, sul tema delle dipendenze a 360°”.
È questo il messaggio lanciato ieri venerdì dall’assessore regionale alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin, intervenendo all’Ospedale Civile di Venezia al convegno “In-dipendenza: dimensione nazionale del fenomeno, la cura e la prevenzione”, promosso da Intercear, coordinamento enti ausiliari regionali, e Covest, Coordinamento veneto strutture terapeutiche. L’appuntamento ha rappresentato un momento di confronto, discussione e di studio di strategie tra soggetti istituzionali, sanitari, mondo del terzo settore. All’appuntamento sono intervenuti, tra gli altri, il viceministro al Lavoro e Politiche sociali Maria Teresa Bellucci, il prefetto e il questore di Venezia, il sindaco della città lagunare e il direttore dell’Azienda Ulss 3 Edgardo Contato.
“Le dipendenze, da droghe, alcol, tecnologie, gioco d’azzardo – ha aggiunto Lanzarin – costituiscono una sfida complessa che richiede un approccio multidisciplinare e integrato fatto di prevenzione, cura e riabilitazione. Il disagio si manifesta generalmente in età adolescenziale, per una molteplicità di fattori, con un sentimento di malessere e sofferenza dei ragazzi, che dobbiamo riuscire a intercettare. Come ha ricordato il sottosegretario Alfredo Mantovano nel suo messaggio di saluto, la cannabis e i suoi derivati sono sostanze ampiamente diffuse tra i giovanissimi. Nel 2023, almeno una volta l’anno, ne hanno fatto uso 550 mila ragazzi tra i 15 e i 19 anni, il 22% dell’intera popolazione studentesca. Settanta mila giovanissimi hanno riferito di un uso pressoché quotidiano. Preoccupa l’aumento della percentuale di principio attivo nei prodotti di nuova generazione e a base di hashish, che è quadruplicata”.
In Veneto, ha rimarcato Lanzarin, “non esiste ancora un’emergenza legata all’uso di Fentanyl, ma è stato comunque attivato un piano di prevenzione. Nella nostra regione c’è una programmazione ben definita, che vede il coinvolgimento di molteplici strutture per la gestione non solo delle dipendenze croniche, ma anche di quelle emergenti, che hanno bisogno di un approccio diverso. Negli anni siamo passati dai Sert ai Serd, proprio per valorizzare l’ampliamento dell’àmbito: non solo tossicodipendenze, ma dipendenze a tutto tondo. Oggi dobbiamo guardare il fenomeno con occhi nuovi promuovendo luoghi neutri per coinvolgere più facilmente le famiglie e i ragazzi”.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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