Dramma siccità, l’Alto Adige “tende la mano” al Veneto: modifiche alla portata delle centrali idroelettriche per garantire l’acqua potabile

La vittoria della Prima guerra mondiale ha unito il Veneto al Trentino-Alto Adige. Oggi, 104 anni dopo, la Provincia autonoma di Bolzano “ci tende la mano” in un momento molto difficile: la siccità e la carenza d’acqua potabile per usi civili e agricoli.

La società di gestione dei servizi idrici dell’Alto Adige, d’intesa con il presidente della
Provincia autonoma di Bolzano e in coordinamento con gli operatori trentini, ha deciso di
modificare i programmi di produzione delle proprie centrali idroelettriche per garantire portate costantemente più elevate anche nel fine settimana
, garantendo così la
continuità dell’approvvigionamento di acqua potabile in Veneto.

Ben venga questo primo atto di collaborazione all’interno delle comunità dell’arco
alpino
– ha affermato il presidente della giunta regionale veneta Luca Zaia -, visto e considerato che il dramma della siccità porta con sé due problemi: il primo è la mancanza di precipitazioni e la richiesta dell’utilizzo di invasi montani, il secondo è il rischio che l’acqua del mare risalga alle foci dei fiumi, impedendo agli agricoltori di poter sfruttare la risorsa idrica, dato che l’acqua salata brucia le coltivazioni”.

La decisione assunta dall’Alto Adige, che ringrazio, spero possa mitigare, per quanto
possibile, una situazione tragica
– conclude il governatore del Veneto -, in attesa che il
Governo prenda una decisione nel senso di dichiarare lo stato di emergenza per la
siccità. Resta in ogni caso sempre valido l’invito a non sprecare una risorsa quanto mai
preziosa
”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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