Due infetti da Coronavirus in Veneto. Il professor Navalesi: “Clinicamente il virus non c’è più, guardiamo avanti”

La Regione Veneto sta lavorando sulle linee guida per gli spettacoli e le discoteche in vista di un’ulteriore ordinanza anche se le autorità regionali si riservano di vedere l’evoluzione del contagio nei prossimi giorni.

Il governatore Zaia ha reiterato l’invito ai cittadini a portare la mascherina nei luoghi chiusi e nei luoghi aperti dove c’è un assembramento (coda al supermercato o all’ufficio postale).

Il presidente della Regione Veneto pensa di poter chiudere la partita dei provvedimenti con il mese di giugno con le ultime ordinanze per i settori non ancora disciplinati.

Preoccupazione per la poca chiarezza sull’apertura delle frontiere: il Veneto chiede con responsabilità di poterle riaprire sulla base dei dati positivi sull’evoluzione dell’epidemia nel territorio regionale.

Zaia ha dichiarato che le autorità austriache, che per lui “starebbero remando contro” visto che si stanno dimostrando molto rigide sull’apertura dei confini con l’Italia, non hanno capito “cosa voglia dire rappresentare i propri cittadini”.

“Noi non siamo gli untori d’Europa e invito il governo a fare in modo che si aprano le frontiere”: queste le parole del governatore del Veneto che ha sottolineato come l’Italia sia stato il primo Paese occidentale ad affrontare gli effetti più devastanti del virus quando ancora non si sapeva come affrontarlo.

Il professor Paolo Navalesi, direttore dell’Istituto di Anestesia e Rianimazione dell’azienda ospedaliera di Padova, è intervenuto durante il punto stampa della Regione Veneto per parlare della situazione delle terapie intensive nel territorio regionale.

“Noi abbiamo avuto in Veneto al massimo un rapporto fra ricoveri totali e ricoveri intensivi del 20%, tra i migliori d’Italia. Oggi abbiamo 20 malati totali Covid ma i pazienti infetti sono due. Oggi ha ragione il mio amico Alberto Zangrillo: clinicamente questa roba non c’è più e ho molti più pazienti con infezioni batteriche di quanti non ne abbia tutta la Regione per il problema Covid”.

Oggi il problema è sotto controllo – conclude – nessuno di noi ha la bacchetta magica e quello che possiamo fare è cercare di tenerlo sotto controllo con dei comportamenti virtuosi. Però, davvero, dal mio punto di vista è una cosa dietro le spalle. Io sto già guardando avanti, a Padova stiamo facendo i trapianti e il Covid è niente in questo momento. Va detto che quello che abbiamo passato è una cosa che non avevo mai visto prima e spero di non rivedere più”.

Si conferma il trend in discesa nel bollettino di oggi, venerdì 5 giugno 2020, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 720.533 tamponi (13.099 tamponi più di ieri), 1.145 persone in isolamento (80 in meno di ieri), 19.174 positivi (6 positivi in più di ieri), 347 ricoverati in area non critica (96 su 347 sono Covid), 20 terapie intensive (una in meno di ieri e solo due pazienti Covid su 20 terapie intensive), 3.418 dimessi (15 in più di ieri), 1.938 morti in totale (4 in più di ieri con 1.389 morti in ospedale) mentre i nati nelle ultime 24 ore sono 91.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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