È morto Mikhail Gorbaciov, l’ultimo leader dell’Unione sovietica: nel 1993 la sua visita nella città di Venezia

L’ultimo leader dell’Unione sovietica, Mikhail Gorbaciov, è morto ieri, martedì 30 agosto, all’età di 91 anni, dopo che lo scorso luglio era stato ricoverato in ospedale e sottoposto a dialisi.

Un leader, nel 1990 Nobel per la pace per il contributo dato alla fine della Guerra fredda, che ha assistito a pagine di storia importanti, come ad esempio il crollo del muro di Berlino nel 1989 (con la conseguente riunificazione della Germania) e il ritiro delle truppe russe dell’Afghanistan, ma anche capitoli dolorosi come il caso del disastro di Cernobyl nel 1986.

Nato il 2 marzo 1931 in un villaggio russo, nel 1955 Gorbaciov si laurea in Giurisprudenza a Mosca: in quegli anni universitari si iscrive al Partito comunista e incontra la futura first lady dell’Urss, Raissa Titarenko, al suo fianco fino alla morte nel 1999.

La sua carriera politica inizia nel 1970 con la nomina di primo segretario del Partito comunista a Stavropol, mentre nel 1985 diviene il segretario generale del Pcus. Nel 1986 lancia le sue parole d’ordine, ovvero “Glasnost” (trasparenza) e “Porestroika” (ristrutturazione).

Storico l’incontro in quello stesso anno in Islanda con Ronald Reagan per la riduzione degli arsenali nucleari in Europa (per la quale firmano un trattato l’anno successivo) e nel 1991 con George Bush per la riduzione delle armi nucleari strategiche. Senza contare nel 1989 la visita a Pechino, dove Cina e Urss riallacciano i rapporti interrotti 30 anni prima. Nel dicembre dello stesso anno, inoltre, ci sarà la sua visita in Vaticano da papa Giovanni Paolo II: si tratta del primo incontro tra un leader sovietico e un papa.

Incontri e visite che hanno riguardato anche l’Italia e il Veneto: nel settembre del 1991 Gorbaciov giungerà nella città lagunare a bordo di un jet privato, arrivando un’ora in ritardo sulla tabella di marcia, come riportano le cronache del tempo, in quanto in Lombardia i suoi bagagli erano stati confusi con quelli di una comitiva americana.

Giungerà in una piazza San Marco caratterizzata dall’acqua alta, per dirigersi verso la basilica di San Marco e incontrare il patriarca di Venezia: lì il leader russo firma il libro degli ospiti d’onore, firma che rimarrà impressa sotto quella di Oscar Luigi Scalfaro, al tempo presidente della Repubblica.

L’anno precedente Gorbaciov, nel novembre 1992, aveva scritto al primo cittadino del tempo, Ugo Bergamo (oltre al ministro per l’Ambiente Carlo Ripa di Meana), per chiedere ospitalità proprio a Venezia per la sua “alleanza internazionale della Croce verde”, ovvero una fondazione per l’ambiente, con l’obiettivo di creare una sorta di task force scientifica, capace di intervenire in caso di catastrofi ambientali.

Nel 2013 l’ex leader russo farà ancora parlare di sé nell’ambiente lagunare: tra i premi del Festival del Cinema figura il “Green Drop award”, ideato dal green Cross Italia (organizzazione non governativa ambientalista, da lui fondata nel 1993) insieme al Comune di Venezia. L’obiettivo del premio? Stimolare registi e sceneggiatori a divenire portavoci di un messaggio di cambiamento per il futuro sostenibile.

“Oggi, nell’esprimere cordoglio per la scomparsa di Gorbaciov, va detto che non è sufficiente ricordarlo, ma bisogna imitarlo. Chi oggi governa la Russia prenda esempio da lui”. Con queste parole il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ricorda la figura di Mihail Gorbaciov, scomparso all’età di 91 anni.

“Con la Perestroika – prosegue il Governatore – questo leader portò un raggio di sole e di pace nel mondo, nella quale credette fino in fondo. È stato protagonista in tanti passaggi fondamentali verso questo obbiettivo: dall’accordo con Bush del 1991, alla fine della guerra fredda, al disarmo nucleare. Fu anche attento al nostro Veneto, che visitò nel 1993, come testimoniano vecchie foto del 1993, un po’ scolorite ma storiche”.

“Quando ero ragazzo – ricorda infine il Presidente del Veneto – egli ha rappresentato molto per la mia generazione, che visse con molta partecipazione quelle vicende ora consegnate alla storia”.

(Foto: Wikipedia).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati